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wSaturday, March 29, 2003 |
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Sregolatezze del 29 marzo
Uno che deve fare? Fa finta di niente dalla mattina alla sera, tante sono ormai le sregolatezze praticate da lorsignori e, con più volgarità e ferocia, dai cooptati. In un paese che digerisce persino il Berlusconi, figurarsi che impressione possa fare l'irresistibile carriera dell'ex-addetto stampa di De Michelis, Anna La Rosa, arrivata per ora a dirigere la doppia testata Servizi Parlamentari e Telecamere? Eppure che La Rosa fosse arrivata ad assumere la sua amichetta Sonia Raule, moglie di Franco Tatò, fece rivoltare qualche stomaco pure molto peloso. Ma La Rosa è una di quelle che ama sfidare la fortuna (opportunamente coprendosi un po'
le spalle, naturalmente). Ora ne ha fatta un'altra: ha messo sotto le mammelle Rai un'altra sua amichetta, Arianna Gnutti, figlia del boss della finanza padana. Vabbene, abbiamo capito l'antifona, nessuno può far niente per fermare Rosa. Ma noi ci ostiniamo a sperare almeno che la sua prossima giovane cliente possa essere, anche solo per sbaglio, la moglie del suo idraulico o la figlia del suo verduriere.
donpancrazio@email. it
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Rita at 12:16 PM
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Aggressione americana
ho seriamente paura di ciò che accadrà dopo l'ennesima aggressione statunitense....che la legge del più forte era alla base dei principi si sapeva...ma che venisse dichiarato come cosa giusta...non ho tanto dadire...ho solo parole di disgusto....
Martina
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Rita at 9:22 AM
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Alcune considerazioni
Dopo l'11 settembre il nemico da combattere era Bin Laden, ora quasi magicamente di Bin Laden non si parla neanche più e il nemico da combattere è diventato Saddam, non vi pare che ci sia qualcosa che non quadra? Prima che scoppiasse la guerra l'obbiettivo era disarmare Saddam, ora la guerra è iniziata e nonostante in Iraq ci siano migliaia di soldati americani non si vede ancora arma di distruzione di massa, infatti non si capisce come mai l'obbiettivo è diventato improvvisamente rovesciare la dittatura di Saddam; ancora mi sembra che qualcosa non quadri!!!
M. Piovanelli
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Rita at 4:50 AM
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TERREMOTO: DATO (MARGHERITA) CRITICA VISITA PREMIER IN MOLISE
Campobasso, 29 mar. (Adnkronos) - ''E' davvero singolare che il presidente del Consiglio sia venuto in Molise ad inaugurare le strutture che sono simbolo e testimonianza evidente dell'assenza dello Stato, visto che sono state realizzate grazie a donazioni di privati cittadini, scossi dalla tragedia che ha colpito la nostra regione''. Con queste parole la senatrice molisana della Margherita, Cinzia Dato, ha commentato la visita di ieri in Molise del premier, Silvio Berlusconi, intervenuto a San Giuliano di Puglia (Cb) per inaugurare il villaggio provvisorio che sostituira' il paese terremotato fino alla ricostruzione definitiva.
(Acb/Pe/Adnkronos)
29-MAR-0310:47
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Rita at 1:56 AM
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Falchi o galline?
I falchi del pentagono che avevano promesso la vittoria entro 72 ore si sono rivelati delle galline. Parafrasando Mao: quando l'imperialismo vuole sottomettere un intero popolo diventa una gallina spelacchiata.
dellabona
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Rita at 12:49 AM
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«Provo vergogna per l’appoggio del mio Paese all’offensiva contro l’Iraq. Voglio che si sappia che il 90 per cento degli spagnoli è contrario. Dedico il mio Premio Oscar a coloro che alzano la voce per la pace, per il rispetto della democrazia e dei diritti umani».
Pedro Almodòvar, regista Hollywood, 24 marzo.
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Rita at 12:43 AM
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... Oggi e sempre, ancora Guerra, nel frattempo.. Tutti al lavoro!
E' un bimbo o una bimba? Non saprei. Quello che è certo è che è un* terrorist* irachena. Deve esserlo per forza o verrebbero a cadere tutte le certezze che fino ad oggi abbiamo avuto. La guerra s'ha da fare perchè è importante *lavorare* per la pace e la democrazia. E' importante *lavorarci* tant'è che si tenta di organizzare una giornata di festa in piazza a favore degli amerikani, nella logica della riconoscenza. Lo dice quel pachiderma di ferrara. Poi il fatto che la parola riconoscenza nella sua bocca sia una bestemmia poco importa.
Lavorano, lavorano sempre più alacremente, in fondo in uno stato azienda non potrebbe essere diverso.
Novità...News...Notizie fresche.
L'Italia è in pericolo, lo si evince dalla richiesta del governo di dichiarare lo stato di emergenza. Cosa ci stia per cadere sul groppone non è dato sapere, ma si sa, lo disse anche D'Alema, l'italia NON è in regime. E non è neppure impegnata in una GUERRA, tesa all'eliminazione dei terroristi, come da immagine.
Lavorano.Oh! Se lavorano! E come lavorano.
Ricordate (o forse non avete sentito perchè le esplosioni a Bagdad facevano troppo casino?) Albertini e il suo imbroglio di bilancio al comune di Milano? Lavora che ti lavoro, è stato varato il decreto salva Albertini, una leggina che consente di allungare i tempi per la presentazione dei bilanci. Albertini fa parte della cosca.
Oh. E poi... La strategia della propaganda continua. Vi ricordate quei bellissimi siparietti dei bobbies di quartiere? Quelle figure carine dotate di palmare che ci regalò il nano in periodo di Natale. Ebbene sono riusciti anche a far compilare a 1980 cittadini un questionario dal quale si evince che questi nuovi pupazzi sono sufficientemente graditi al 30,7% o soddisfacentemente al 42,6%.
Ovviamente il questionario è stato consegnato nei giorni della comparsata. Io, non ne ho mai visto nemmeno uno, se non in TV, durante gli show speciali teletrasmessi dai telegiornali tra un consiglio per la spesa della tredicesima, e un menù di cena di fine d'anno, quando ancora la porcata della GUERRA veniva relegata o nascosta a fondo pagina.
L'operazione di disarmo forzoso, prosegue. Certo non in modo intelligentissimo, le bombe del cepu, colpiscono un altro mercato e il politico di turno, intelligente come una bomba, afferma :" Non si capisce perchè gli iracheni si ostinino ad andare al mercato."
La gente un po' si incazza un po' vorrebbe dimenticarsi della carneficina, e non digerisce il malgoverno quindi?
Si lavora.
Il nano aviotrasportato cala fino alla bassa italia, San Giuliano, e inaugura il villaggio provvisorio, poi promette:
Case in 18 mesi.
Non mi indigno e non mi stupisco.
... In origine era pane e figa per tutti....Un milione di posti di lavoro...
Sappiamo bene tutti com'è andata, è inutile che continui a consumare i miei polpastrelli, sono certa che voi siate un po' più intelligenti dei politici e delle bombe.
Buonagiornata... In fondo noi al mercato ci si può ancora andare.
Rita Pani (apolide)
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Rita at 12:42 AM
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wFriday, March 28, 2003 |
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Il mondo
È bello che, in tempo di guerra, i settimanali rispondano al richiamo della moralità. In prima fila Il Mondo in edicola oggi, il quale riporta in copertina i titoli: "Come far fuori il tuo collega" e "Carriera: i segreti per emergere anche in tempi di crisi". Nel prossimo numero: "Fai il figo con i marocchini sulla spiaggia trattando sul prezzo"; "Gossip aziendale senza preoccupazioni: l'istigazione al suicidio è un reato difficile da dimostrare"; "La tua donna ti rinfaccia di non essere ricco? Devi saperla colpire. Il punto migliore: tra la nuca e la base del collo" e l'imperdibile inserto: "Iraq: i nomi da conoscere perché la tua azienda non sia esclusa dalla ricostruzione".
E' venduto anche assieme al Corriere!!!
Respect
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Rita at 6:24 AM
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Lunedì 31 marzo sarà la giornata di mobilitazione del Popolo Sardo per la Pace, contro le guerre.
In quella giornata, in ogni Comune della Sardegna, si terranno centinaia di manifestazioni per esprimere la volontà di tutti i sardi per un mondo di Pace, senza guerre.
Date la vostra adesione personale attraverso il sito www.portedellapace.org e segnalate l'adesione del vostro Circolo, associazione, movimento.
Segnalate anche le iniziative che preparerete per il 31.
Per ulteriori informazioni sull'organizzazione della giornata o per l'utilizzo del materiale necessario potete utilizzare lo stesso sito o l'indirizzo e-mail webmaster@portedellapace.org.
Forza paris!
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Rita at 3:44 AM
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Posso continuare....
(riferito al mio post ... Radio Guerra solo musica irachena)
Posso continuare?
L'Italia si prepara all'ennesimo condono, UN VERO RICATTO, già le circolari ministeriali fanno intuire che saranno eseguiti nei prossimi
mesi una raffica di controlli (...ovviamente su chi si oppone all'ESTORSIONE, ma questo non importa dirlo). Oramai i commercialisti
(di destra e di sinistra) sembrano concordi che indipendentemente se hai evaso o no, ti conviene pagare qualcosa , ...magari il minimo riducendo il condono solo a pochi aspetti; ......ma si sa due mesi di finanza in casa non piacciono a nessuno e costano all'azienda più di pochi milioni di condono .....e poi vuoi che non trovino un errore formale? L'ennesimo RICATTO DI STAMPO CAMORRISTICO di questo governo, la cosa più triste è che il ricavato finirà per coprire finanziariamente le ambizioni colonialistiche del nano attuate dalle varie missioni militari e dall'appoggio più o meno velato alle politiche USA e getta.
E gli italiani ancora continuano a sostenerli , .... "....CHE PAESE DI MERDA !!"
Claudio
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Rita at 1:34 AM
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TORINO - L'hanno marchiata con un coltello. Hanno inciso una svastica sul dorso della mano sinistra di una ragazza che si chiama Rosa. E che sia proprio la mano sinistra, non è un caso. Lei è una studentessa universitaria di 26 anni iscritta a Rifondazione comunista: "Mi hanno aggredito alle spalle, non li ho visti arrivare, non li ho sentiti...".
Erano le quattro e mezza di ieri pomeriggio. Rosa stava attraversando i giardini pubblici che ci sono davanti al nuovo Palazzo di giustizia in corso Vittorio Emanuele. Ha visto su un palo un manifesto di Forza nuova, uno di quelli che annuncia per domani il corteo di estrema destra contro la guerra. Ha pensato che fosse giusto strapparlo: "Mi hanno sbattuta per terra a faccia in giù. In due mi hanno immobilizzata. Il terzo mi teneva il braccio schiacciato. Ho visto la lama che mi segnava la svastica sulla pelle e il sangue. Uno ha detto: 'Ti è andata ancora bene perché sei una ragazza'. Poi sono scappati".
Lei si è fatta medicare. Si è fatta abbracciare dagli amici. Poi è andata in questura, negli uffici della Digos, a denunciare tutto: "Erano giovani, fra i venti e venticinque anni. Avevano la croce celtica cucita sui giubbotti".
Alle sei di sera molti ragazzi si sono ritrovati a discutere nella sede di Rifondazione comunista in via Brindisi: "È un fatto gravissimo - ha detto il segretario provinciale Stefano Alberione - la città deve alzare la guardia contro questa nuova ondata di fascismo". È il secondo coltello che spunta all'improvviso nel giro di una settimana. La prima volta è successo venerdì scorso, durante la manifestazione degli studenti contro la guerra. In via Roma, all'altezza di via Gramsci, erano in quattro, pieni di simboli di estrema destra. Hanno puntato una lama alla gola di Claudio Robba, il segretario provinciale dei Giovani comunisti, che per difendersi è rimasto ferito a una mano.
Il ritorno dei coltelli non sembra casuale nei giorni dell'assassinio di Davide Cesare a Milano. Ma adesso la preoccupazione di tutti è per la giornata di domani. Il motivo è proprio il corteo di Forza nuova. Un corteo che la questura non ha autorizzato. Nel pomeriggio è già in programma una grande manifestazione per la pace organizzata dal Torino Social Forum e dai Disobbedienti. "Quella di Forza nuova è una provocazione inaccettabile" dicevano tre giorni fa.
Ora, dopo la svastica incisa sulla mano di Rosa, dopo l'ultima aggressione, la tensione è salita: "Non tollereremo nessuna manifestazione di fascisti. E se il Comune non prende una posizione netta, saremo noi a presidiare le strade".
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Rita at 1:03 AM
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La giornata mondiale di mobilitazione contro la guerra, il 29 marzo, a Cagliari si articolerà per tutta la giornata iniziando la mattina con una manifestazione degli studenti medi che partirà alle ore 9.30 da Piazza San Giovanni e si concluderà in piazza del Carmine.
Il pomeriggio, alle 15,30, partirà da piazza San Michele il corteo che attraverserà tutta la città per concludersi di fronte al deposito militare di carburante di Monte Urpinu.
Hanno finora aderito: Rete dei collettivi, Teatro ARKA, Confederazione COBAS, CGIL, Associazione Sardegna
Palestina, Democratici di Sinistra, Partito della Rifondazione Comunista, Città Ciclabile, Cagliari social forum, Sinistra giovanile, Giovani Comunisti, Studenti Antagonisti contro le Tasse, Gettiamo le Basi, comitato per la pace di Settimo San Pietro, Cineclub Namaste, associazione G.A.MA.DI., Cada Die Teatro, Altrimondi Sardegna, Comunità Palestinese, Liberos-studenti d'ingegneria, Teatro Palazzo D'Inverno
altre adesioni stanno pervenendo.
Comitato "Fermiamo la guerra"
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Rita at 12:49 AM
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Speranza
Ho ancora la speranza che così come è accaduto in Corea ed in Vietnam, gli americani vengano sconfitti dal popolo irakeno.
Purtroppo Saddam non è così amato in patria come lo erano a suo tempo i leader di Hanoi.
Per quanto riguarda Berlusca schifani & co. non c'è commento: viscidi,ambigui,doppiogiochisti come i bravi piazzisti Publitalia: almeno
Bush Blair es Aznar si sono assunti le loro resonsabilità di fronte all'opinione pubblica (il che non toglie che si8ano dei vigliacchi
guerrafondai, che prima fanno disarmare l'Irak e poi lo attaccano)
Hasta la victoria (irAkena)
Giuseppe
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Rita at 12:46 AM
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Ai cari berluskones...
In questo momento su Rai News 24 ci sono queste due notizie.
P. CHIGI . "Parà partiti dall'Italia non attaccheranno"
USA - "Parà partiti dall'Italia potranno attaccare".
Mi potreste spiegare come si conciliano questi due opposti' ?
Saluti.
Artemisia Gentileschi
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Rita at 12:45 AM
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Buongiorno... Radio Guerra solo musica irachena.
Ho visto i giornali. Continuano a campeggiare i titoli scontati di una guerra che non si fermerà, nonostante noi.
La conta dei morti somiglia sempre più alla campagna contro le cavallette del 54, i cadaveri si raccoglieranno con le ruspe, nonostante noi.
Ci attende un sabato di protesta, l'ennesimo, all'urlo di "Non lasciamo in pace chi vuole la guerra". Bello, suggestivo, condivisibile.
L'Italia è un paese democratico non belligerante, ma ha anche un altro po' di casini che pare non interessino più. L'operazione mediatica è in corso a dare man forte ai terroristi amerikani, alla cosca delle libertà.
Forse non tutti sanno che...
L'Italia sta approvando una modifica alla legge contro il traffico d'armi. Il provvedimento voluto dalla maggioranza rende nulli alcuni controlli e, di fatto, apre la strada al commercio di armi. Non bisognerà più neanche specificare chi sarà il destinatario finale delle armi. L'importante è non venderle a quei paesi .... Insomma a quei paesi che insieme alle armi non può nemmeno ricevere i farmaci...
L'Italia si prepara a cmbattere il terrorismo. Sapete come? Le forse dell'ordine saranno affiancate dalle guardie giurate. C'è un disegno di legge del ministero dell'interno che sarà discusso in Consiglio dei ministri e, con ogni probabilità approvato. Stabilisce precisi ambiti di intervento della polizia privata. Sapete come chiamano questa porcata i creativi della Cosca? " Operazione Sicurezza Globale ". Non ho mai detto che a mancare in questo governo fosse la fantasia (malata).
Vi avevo già detto che dietro il fumo e il frastuono del terrore in Iraq, si nascondevano le vere grandi manovre italiane e non mi sbagliavo.L' altra porcata alla quale stanno alacremente lavorando i coscaioli è il decreto salva bossi salva previti. Un allargamento del patteggiamento anche alle pene che prevedono 8 anni di condanna. Una "forbice" che si allarga in maniera sostanziale rispetto ai termini tuttora in vigore, che prevedono il patteggiamento solo per pene fino ai tre anni. E che finirebbe per riguardare anche reati più gravi di quelli attuali, come la "corruzione in atti giudiziari", lo stesso del quale è accusato Cesare Previti. (leggo) Oltre ad allargarne i termini, infatti, prevede che il patteggiamento possa esserere chiesto in qualsiasi udienza (la prima utile, mentre adesso può essere chiesto soltanto prima che inizi la "fase dibattimentale" ) da parte dell'imputato e che il giudice conceda 45 giorni per esaminare la richiesta.
Mi sento un po' fuori norma nel recarvi queste buone novelle, sembra quasi che io non voglia parlare di GUERRA, ma non è così. Ho solo voglia di non scordare cosa (grazie ai cerebrolesi che hanno votato per la cosca) fa sì che l'Italia se ne vada zitta, zitta a fare in culo.
I venti di secessione (le scorregge di bossi) continuano a soffiare... Dopo il trasferimento di un pezzo di RAI a Milano, si attende la costruzione di una cinecittà a Venezia, i profughi turisti approdano ancora in Italia e saranno cacciati grazie alla legge democratica che prende il nome dai due democratici di governo.
C'è dell'altro in questa bella Italia sempre più vergognosamente oltraggiata.
A Torino una ragazza è stata punita per aver strappato un manifesto di forza nuova. Le è stata incisa sulla mano, una svastica col coltello. Sì, i ragazzi sani delle forze sane che collaborano con la cosca. Quelli di forza nuova, che aprono sedi ed acoltellano i ragazzi per strada. La parte sana della società secondo chi chiama terroristi i pacifisti dei centri sociali.
Mentre scrivo queste cose, mi rendo conto, e sento di stare sempre più male, sempre più distante. Metterle per iscritto è come se prendessero forma e mi dessero il senso di quello che accade sotto il fumo dello spettacolo teletrasmesso dall'Iraq.
Rita Pani (apolide)
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Rita at 12:40 AM
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wThursday, March 27, 2003 |
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Il canto della pioggia
Da quando eravamo bambini, il cielo
si copriva d'inverno
e scrosciava la pioggia,
e ogni anno, anche quando verdeggiava
la terra, eravamo affamati;
non c'è anno che in Iraq non sia fame.
Pioggia...
Pioggia...
Pioggia...
In ogni goccia di pioggia
sono rossi o gialli germogli di fiori.
Ogni lacrima di affamato e di ignufo,
ogni goccia che brilla del sangue dell'uomo
è un sorriso che attende nuove labbra
o un sogno che appare sulla bocca del bimbo
nel giovane mondo di domane, donatore di vita!
Pioggia...
Pioggia...
Pioggia...
Badr Shakir as-Sayyabscrittore iracheno morto nel 1964
posted by
Rita at 3:57 PM
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La Notte del Destino
Nei varchi tra la notte
e l'impossibile,
sotto un velo di neve,
ti ho inteso gridare le forme delle piaghe
e nella tenda del silenzio soffrivi l'eco:
condividevi il terrore con in tuo assassino,
aprivi il petto al vento,
mettevi catene alla passione
e per il pianto...
E' la Notte del Destino,
perciò strappati il manto della sopportazione,
e sacrifica gli occhi ai numi della guerra,
finché le tue visioni non verran meno...
E' notte di ghiaccio
ed è di fuoco,
è notte
che gli specchi del cielo vedono
infrangersi
...e ne scendono lune,
come fossero pioggia di pietra...
Fisso così il tuo nome
ed il tuo volto,
fisso la morte finché arriva il giorno.
Ma intanto, tu
spartisci il mio tormento e poi scompari,
ti trasformi in miraggio dell'infanzia,
penetri nel segreto del deserto
e il tuo cuore fiorisce sulla sabbia,
simile a un girasole, un canto funebre.
Intanto, tu
diventi il riso di bambino che la vita ha ucciso
e in questa notte rinasce, quando
Dio scende, plenilunio triste,
sopra i due fiumi,
e sugli schieramenti delle palme.
Younis Tawfik
scrittore iracheno
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Rita at 3:56 PM
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Con i 75 miliardi di dollari che Bush ha chiesto al congresso per 30 giorni di sporca guerra si potrebbe fare.......
Compagni è un po' lungo il messaggio ma vale la pena leggerlo tutto, ve lo assicuro!!!
Chiedendo al congresso Usa di fare un «atto rapido e responsabile» il presidente George W. Bush ha proposto una variazione di spesa di 74,7 miliardi di dollari per supplire alla costosissima guerra. Le fonti Usa mettono in evidenza che le cifre intendono coprire un mese di combattimenti, per lo meno per l'impegno principale: i 63 miliardi usati direttamente in armi e paghe per i soldati. Poi vi sono otto miliardi di dollari in varie forme di «assistenza» ai paesi che subiscono gli effetti della guerra, come Israele e Turchia (oltre a Giordania, Egitto, Afghanistan, Filippine e Colombia) compresi 2,5 miliardi di dollari di aiuti e ricostruzioni varie di ciò che nel
corso del mese è stato distrutto in Iraq. Ma la distruzione del capitale -oggetti e persone - è un'attività che, secondo i classici,
è indispensabile per aumentare il tasso di profitto. Gli ultimi quattro miliardi sono destinati a essere spesi per la sicurezza della
madre patria, compreso mezzo miliardo di dollari per l'Fbi. 75 miliardi di dollari, quanto a dire una cifra che supera il prodotto
interno lordo (o pil) di 113 paesi sui 152 esistenti, o almeno classificati dalla Banca mondiale. 75 miliardi equivalgono al pil della Malaysia o delle Filippine. Per una coincidenza, 75 miliardi di dollari erano la spesa annua prevista fino al 2015, proprio dalla
Banca mondiale, per risolvere il problema dell'acqua nel mondo. Dopo le inconclusive giornate dedicate all'acqua a Kyoto, il conto si è
impennato e per l'acqua (della Banca mondiale) servirebbero 180 miliardi di dollari all'anno. Lasciando da parte il problema dell'acqua, senza soluzione qualora venga abbandonata nelle mani bucate della Banca mondiale, i 75 miliardi in questione aprono molti diversi interrogativi. Per la spesa annuale stimata dall'Onu come indispensabile (e in una certa misura sufficiente) per avviare lo sviluppo, ne occorrerebbero i due terzi, 50 miliardi di dollari. Con due terzi della spesa bellica aggiuntiva mensile degli Usa - una spesa dedicata alla distruzione allo spreco, alla morte - sarebbe promesso, o almeno possibile lo sviluppo della Terra. Una bella scommessa. Una scommessa che nessuno farà mai. Tra i 50 miliardi di dollari che mancheranno allo sviluppo, rendendolo impraticabile, almeno in questa fase, vi sono almeno due voci precise e ragionevolmente credibili. La prima voce di uno sviluppo possibile se gli americani
rinunciassero alla conquista dell'Iraq, è l'accesso universale all'istruzione primaria (di tutti i bambini, di tutte le bambine).
Per ottenere il risultato potrebbero bastare 10 miliardi di dollari all'anno. Per quest'anno - tutti promossi tutte promosse! - basterebbe rinunciare alla guerra americana per una settimana, anzi meno ancora. Di certo la guerra è importante, gli americani pensano
di ricavarne grandi vantaggi: la democrazia, come la chiamano loro, è senza prezzo. Per noi che siamo materialisti volgari, è il
petrolio, invece, ad avere un prezzo importante. Basterebbero poi tre giorni di guerra in meno per risparmiare 7 miliardi di dollari abbondanti. Ed è quanto servirebbe, secondo Unaids, per far retrocedere per un anno, in modo efficace, l'epidemia dell'aids. Poi, l'anno prossimo, si vedrà; ma forse gli americani per debellare la malattia, potrebbero rinunciare, per tre giorni all'anno, a fare la guerra. Non basterebbe loro farla nel resto del mese, o dell'anno? I sette miliardi per sconfiggere l'aids (oltre tutto questa è una
guerra che vale la pena di combattere), i dieci miliardi per mandare a scuola bambini e bambine - o forse per mandare le scuole dove
bambini e bambine ci sono già, e attendono in che arrivi la scuola, che qualche maestra si occupi anche di loro - sono suggeriti da Mani Tese e dall'AceA (Agenzia stampa per i consumi etici e alternativi) che elencano poi quanto costa una scuola in Burkina Faso (22 mila euro) oppure un pozzo nello stesso paese africano (8 mila euro), spiegando che il 71% della popolazione non ha accesso all'acqua potabile e il 76,1% non ha accesso all'istruzione primaria. Poiché la guerra americana, o meglio la spesa aggiuntiva, costa circa trentamila dollari o euro (fa poca differenza) al secondo, basterebbe rinunciare per un secondo alla guerra per avere una scuola e un pozzo in Burkina Faso. 75 miliardi di armi. Nel corso del 2000 - e non abbiamo dati più recenti a disposizione, all'insieme dei paesi in via di sviluppo sono arrivati 40 miliardi di dollari di aiuti da parte dei paesi industrializzati, impegnati da almeno trent'anni dalle Nazioni unite a versare un contributo allo sviluppo dello 0,7% del pil. Nello stesso anno i paesi ricchi affermano di aver pagato un po' di più: 54 miliardi di dollari scarsi, a partire dal Giappone, 13,5 miliardi, per passare agli Usa con 10 miliardi, a Germania, Regno unito e Francia, tutti tra 5 e 4 miliardi; per finire con l'Italia che raggiunge la stentata cifra di 1,4 miliardi di dollari. Tra il 1990 e
il 2000 l'Italia è passata dallo 0,31%, già meritevole di critica, al vergognoso 0,13%. Solo gli Usa fanno peggio essendo passati nel corso degli stessi anni da 0,21 a 0,10%. Basterebbe una settimana di astinenza bellica e l'America potrebbe fare una figura molto migliore e comunque sarebbe molto apprezzata in giro per la Terra. Va notato di passaggio che due paesi soltanto, Svezia e Norvegia, rispettano l'impegno con un versamento per la cooperazione allo sviluppo dello 0,8%. Va ricordato che i 75 miliardi sono solo un incremento a un bilancio militare terrificante. La spesa militare degli Usa rivisitata nell'ultimo bilancio per il 2003 è prevista in 364,6 miliardi di dollari, cui deve essere aggiunta i 75 miliardi di marzo-aprile e tutto il resto, per i mesi seguenti, per le guerre seguenti. Per l'anno seguente, 2004, il bilancio della difesa (si fa per dire) è ancora maggiore: raggiungerà infatti 379,9 miliardi di dollari, destinati a crescere negli anni successivi. Gli Usa rappresentano solo la metà di tutti gli stanziamenti militari del mondo, per cui non gli mancherà qualcuno da combattere quando avranno finito con i paesi canaglia, cui si stanno dedicando con tanta solerzia e
capacità pedagogica. Un ultimo aspetto da considerare è che la spesa militare Usa, oltretutto nella particolare forma aggressiva e terroristica adottata con la richiesta dei 75 miliardi per fare la guerra per un mese, provoca un disastro ambientale che peggiora l'insieme della Terra comune. Non sono in Iraq, in Medioriente, ma ovunque i mari, i fiumi, l'aria, il suolo saranno più inquinati, a guerra conclusa. Ci saranno nuovi veleni, maggiore quantità di anidride carbonica, di gas da serra; ci saranno quantitativi incontrollati di uranio impoverito e di radiazioni sconosciute. Generazioni di bambini si troveranno con malattie nuove e dovranno fronteggiare, nel Burkina Faso e dovunque, altre pesti sconosciute. E' la guerra, bellezza.
Hasta Siempre! Mirco.
posted by
Rita at 3:32 PM
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Ultime sull'Iraq dalla Pravda
Vi traduco il sommario delle "notizie calde" (tipo ANSA) della Pravda, perche' davvero a leggere la stampa italiana via internet mi calano
braccia, braghe e quant'altro.
L'aviazione della coalizione ha bombardato un complesso edilizio vicino a Baghdad.
I militari francesi: "l'esercito alleato ha ripetuto l'errore di Hitler in URSS".
I pacifisti hanno cercato di far saltare la banca americana a Santiago.
A Baghdad si ergono le barricate.
I rappresentanti dell'amministrazione Bush sono fuggiti dalla riunione del Consiglio di Sicurezza ONU.
Rumsfield ha dichiarato che gli USA sono "piu' vicini all'inizio che alla fine" della guerra.
Baghdad replichera' il destino di Leningrado assediata: isolamento completo e bombardamenti quotidiani.
SCANDALO. Un reparto da sbarco anglo-americano, spedito al sud Iraq, e' atterrato per errore in Iran.
Il ministro della difesa della Gran Bretagna Jeffrey Hoon: "le truppe di Saddam Hussein sono mosse solo da paura ed odio"
Mark Bernardini
www.bernardini.com
posted by
Rita at 3:26 PM
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faticosamente riesco a entrare in lista (i miei problemi con yahoo
hanno qualcosa di freudiano).
dal programma di nowar tv, luttazzi: "gli usa hanno già deciso che
l'iraq sarà diviso in tre parti: normale, super, senza piombo".
sublime.
franco
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Rita at 2:42 PM
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In tempo di guerra la Lega Nord offre i suoi sentimenti peggiori: «Profughi? meno ne vengono meglio è. E poi non vedo perché dovrebbero venire da noi. Se uno è profugo si ferma nel primo paese che trova. Se no, è un turista».
Francesco Speroni, capo di gabinetto del ministro Bossi, 24 marzo
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Rita at 1:32 PM
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ferrara, una ne fa e cento ne pensa (di stronzate)
L'ultima chicca del Moby Dick della "La 7 " è quella di organizzare con il suo giornale " Il Foglio " insieme a quegli due moderati e campioni della democrazia che sono: Carlo Rossella e Vittorio Feltri una manifestazione pro America in piazza.
Se ne sentiva sicuramente la necessità, in un momento così difficile e angoscioso per la gente, di indire tale manifestazione; e questo non perchè qualcuno non abbia il diritto di ribadire il proprio americanismo, ma per sottolineare che chi non è con l'America in questo momento di scelte infelici perpetrate dalla stessa è, tout-court, in assoluto contro l'America.
E questo è verso gli italiani, tutti gli italiani, una stronzata megagalattica. Nel loro intimo essi non hanno pregiudizi e sentimenti
estremi verso gli americani, verso i loro prodotti, che, il più delle volte, almeno quelli commestibili, sono una schifezza immonda, come non hanno partigianerie verso prodotti occidentali e affini. Questo perchè al di là di tutto son culture che hanno le stesse radici, ed in gran parte sono nel nostro DNA, si trovano e si consumano abitualmente, senza magari soffermarci sulla loro origine.
Ma la banda dei tre dell'Apocalisse promuove e crea queste distinzioni che vanno blaterando su TV e giornali in modo ossessivo, supportati dai loro piccoli cloni fra cui giornaliste RAI che combattono così la loro frustrazione di non essere in prima linea a beccarsi bombe e altre amenità che rubano loro la scena.
E' difficile per loro accettare che il dissenso comune è solo verso una banda di pazzi avidi ed incoscenti che nell'amministrazione Bush giocano con la vita di migliaia di persone, che per cultura, contingenza o pura necessità di sopravvivenza non ne conoscevano e non ne conosceranno nemmeno la loro esistenza e non sapranno nemmeno per quali assurde motivazioni accuratamente ben nascoste e non confessate verranno fatti secchi, così, come mosche col Flit.
Ferrara, Feltri, Rossella: ci sono tanti altri mestieri che vi si confanno di più, come ad esempio zappare rozzamente la terra, invece di chiamare a raccolta dei fanatici che sicuramente correranno al vostro seguito e tormentare ancora di più gli italiani, i quali, anch'essi, di pensieri ne hanno e ne avranno ancora di più quando, come diceva mio nonno, disciolta la neve affioreranno gli str....lasciati in giro dal lacchè del signor Bush.
Adriana
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Rita at 8:23 AM
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Con berlusconi si perde il lavoro
Con Berlusconi si perde il lavoro . Falliscono tutte le ricette del governo di centrodestra: crolla dopo cinque anni la crescita
dell'occupazione, al Sud persi 70 mila posti di lavoro. Opposizione e Cgil attaccano, e chiedono nuove politiche per lo sviluppo
Battuta d'arresto per la crescita dell'occupazione, ennesimo fallimento del governo Berlusconi. I dati trimestrali dell'Istat sono negativi, e
non prefigurano affatto un futuro roseo: a gennaio gli occupati complessivi sono stati 21.824.000, con un aumento dello 0,8% (+180 mila unità) rispetto a gennaio 2002; ma in ottobre il tasso di aumento dell'occupazione era stato più alto, segnando un +1,1%. Cifre che preoccupano, dato che dal luglio del 1998 fino all'ottobre scorso la crescita dell'occupazione si era sempre mantenuta sopra l'1%, toccando la punta del 3,2% nel gennaio 2001. Diffusi anche i dati relativi alla disoccupazione: a gennaio il tasso è stato del 9,1%, con un calo dello 0,1% rispetto al 9,2% del gennaio 2002 (2.187.000 le persone in cerca di occupazione) Il tasso di disoccupazione al nord è del 4% (470 mila in cerca di occupazione), al centro è al 6.9%; nel Mezzogiorno le persone in cerca di occupazione sono 1.387.000. L'aumento dell'occupazione in ulteriore decelerazione è concentrato nel nord con 165 dei 180 mila nuovi occupati (+1,5%). Al centro si registrano 50 mila occupati in più (+1,1%) mentre il Mezzogiorno arretra e perde 35 mila occupati (-0,6%). A gennaio il Mezzogiorno registra anche un calo della forza lavoro complessiva sul mercato, con 70 mila unità in meno, e questo fa sì che il tasso di disoccupazione nell'area si riduca di 0,3 punti fissandosi a quota 18,6%. L'Isae registra la battuta d'arresto dell'occupazione, nota
che si è arrestato il trend discendente del tasso di disoccupazione, ma che nello stesso tempo si è dimezzato (da 1,1 a 0,5 punti percentuali) il divario con l'Europa: «Nello stesso periodo nell'area euro il tasso di disoccupazione è aumentato di cinque decimi di punto, da 8,1% a 8,6%».
L'attacco dal centrosinistra è arrivato subito, con i Ds e Margherita che hanno contrapposto i risultati dei governi di centrosinistra alle
vacche magre berlusconiane. Critica anche la Cgil, che chiede al governo una diversa politica dello sviluppo, che faccia uscire il paese
dall'attuale crisi industriale. «La crescita zero e le politiche sbagliate del governo stanno colpendo l'occupazione - sostiene Pierluigi
Bersani (Ds) - Per la prima volta dopo anni, dal luglio scorso il tasso di disoccupazione congiunturale aumenta, il ritmo di crescita dei nuovi occupati rallenta drasticamente e addirittura nel sud si trasforma in un calo netto». «Purtroppo è caduto anche l'ultimo dato positivo che resisteva», dice l'ex ministro dell'industria Enrico Letta (Margherita). «Rispetto all'ottobre scorso la dinamica è calata drasticamente e se continua questa tendenza, la crescita si fermerà - aggiunge Tiziano Treu, Margherita, già ministro del lavoro - Sicuramente non basteranno le norme sul lavoro proposte da questo governo per invertire la rotta, ma occorre una seria politica di rilancio di sviluppo e occupazione».
Per la Cgil «il rallentamento della crescita degli occupati dimostra il fallimento della politica occupazionale del governo». «La piattezza
delle cifre - aggiunge il sindacato - mostra un paese dove l'occupazione continua a crescere, sia pure sempre più debolmente, soltanto là dove la disoccupazione è praticamente inesistente, a prezzo quindi presumibilmente di nuove migrazioni, congestioni territoriali ed
ambientali. Il Mezzogiorno, per la prima volta dopo oltre due anni segnala un risultato negativo: un crollo che nessuna misura rabberciata come quelle sull'emersione o sull'interruzione dei crediti d'imposta ha potuto evitare». Di opinione contraria, ovviamente, governo e Confindustria, che invocano una più veloce flessibilizzazione del mercato del lavoro. Per il sottosegretario Sacconi la rilevazione «conferma la buona tenuta dei livelli occupazionali nonostante la sfavorevole congiuntura economica»: per il vice di Maroni la legge Biagi potrà rilanciare l'occupazione. Anche Guidalberto Guidi, di Confindustria, ritiene che l'occupazione abbia tenuto bene nonostante la crisi: «Grazie alla flessibilità finora introdotta, ma occorre varare in fretta i decreti attuativi della legge Biagi».
Sergio dal Manifesto
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Rita at 8:19 AM
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SABATO 29 MARZO 2003
GIORNATA MONDIALE CONTRO LA GUERRA CAGLIARI MANIFESTAZIONE CITTADINA
FUORI LA GUERRA DALLA STORIA
FUORI LA GUERRA DALLA SARDEGNA
CONCENTRAMENTO PIAZZA SAN MICHELE ore 15,30; CORTEO a partire dalle ore 16: VIA IS MIRRIONIS, VIA CAMPANIA, VIA LIGURIA, VIA BACCAREDDA, VIA COCCO ORTU, VIA PETRARCA, VIA PERGOLESI, VIA CONVERSI, arrivo sotto la base militare di Monte Urpinu, deposito di carburante per gli aerei della base di Decimomannu.
La manifestazione intende ribadire il NO ALLA GUERRA SENZA SE E SENZA MA, e l’opposizione a qualsiasi sostegno italiano – incluso l’utilizzo delle basi militari - al massacro in Iraq.
La manifestazione si propone di attraversare i quartieri vivi e popolari della città, invitando le migliaia di cittadini ad unirsi al corteo.
Hanno già aderito le associazioni, i sindacati, Comuni limitrofi, circoli culturali, studenti, tantissimi ancora stanno aderendo in queste ore, ma l’adesione massiccia deve ancora arrivare dai palazzi, dai quartieri che in modo netto ed inequivocabile anche a Cagliari stanno esprimendo il loro ripudio per la guerra con bandiere, striscioni, simboli di pace, iniziative dal basso.
Chiediamo ai singoli cittadini adesione, partecipazione e sostegno alla manifestazione di sabato, invitandoli ad aderire e a far conoscere l’iniziativa tra amici, parenti e conoscenti, i quali anche loro immaginiamo sensibili alle stesse tematiche tragicamente attuali e che ci riguardano tutti, DIFFONDENDO QUESTO APPELLO.
COMITATO “FERMIAMO LA GUERRA” – CAGLIARI
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Rita at 8:12 AM
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MANIFESTAZIONE
CONTRO LA GUERRA
FERMIAMO L'UTILIZZO DELLE BASI SARDE
Concentramento in PIAZZA CASTELLO
ore 9:30
Collettivu de sos Istudentes
Gruppo Studentesco H-demia Sassari
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Rita at 8:10 AM
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Sì, lo ricordo che c'è una guerra. Ce lo ricorda la TV, la radio, Internet, i blogger come me. Tutti ci ricordano che c'è la guerra e che la guerra uccide gli innocenti e le catastrofi che saranno, ma, mi domando, non è che tutto questo scibile sulla guerra, solo e soltanto su quella alla fine offuscherà il resto?
Perchè esiste anche un resto, fatto delle banali amenità della nostra vita di tutti i giorni, come il processo IMI SIR slittato al 2 aprile per un altro giochetto di previti, c'è la legge sulle adozioni internazionali che stabilisce un listino prezzo, come dire che in Bielorussia i bambini da adottare sono in offerta speciale a differenza di quelli brasiliani che costeranno un po' di più, e i preziosissimi bambini russi al prezzo straordinario di 9.500 €.
Nel resto, della nostra vita c'è anche il dibattito sulle pensioni, che avanza senza che la stampa ne riporti alcun chè.
C'è la RAI e l'Annunziata. Lei voleva un Dg che potesse rappresentare una parte neutra ma al nano non andava bene (pur non occupandosi direttamente della RAI, e i sette nani erano altissimi vichinghi) così, alla fine ci hanno piazzato un uomo di casa berlusk°°°, la legge gasparri va avanti, l'editoria va a farsi fottere, il monopolio aumenta e il pluralismo si fotta. Il conflitto di interesse è nel resto delle nostre cose, quelle che ormai si tacciono per lasciare spazio alla guerra.
Ieri Epifani ha avuto per un attimo il coraggio di fare una dichiarazione finalmente sensata, ma alla fine della sera ha dovuto retificare.
Nè con bush, nè con Saddam. Persino dalla sinistra si sono alzati cori di sdegno. Non si possono accomunare i due nomi.
Solo dal partito dei comunisti italiani e da Pecoraro Scanio si è avuto un rigurgito di pensiero lucido, solo da loro.
E' il bon ton che impone di aggregarsi allo sparare cazzate, il pensiero logico davvero non ha più spazio nella nostra vita? Davvero è politicamente scorretto porsi umilmente dalla parte dei popoli, di tutti i popoli?
bush è come Saddam, anzi, in questo momento a me pare pure peggio. La guerra è la guerra, non lo scordo, non voglio scordarvi, ma ricordate che l'Italia va avanti, anzi, indietro, a passi veloci verso il baratro. In silenzio, coperti solo dalle urla delle sirene e dagli scoppi delle fottute bombe.
Rita Pani (apolide)
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Rita at 8:07 AM
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La TV dei piccoli
Ciao, cari bambini! Vedete questo bellissimo paesaggio lunare? Bello, vero? Ne vorreste uno uguale? Bene, adesso cercherò di spiegarvi, passo dopo passo, come fare per costruirvene uno tutto vostro. Vedrete che non è difficile e potrete stupire i vostri amichetti avendo la soddisfazione di averlo realizzato tutto da voi!
Vediamo dunque cosa ci occorre: tanto per cominciare, bisognerà scegliere uno stato, preferibilmente con ancora l’originale etichetta “canaglia”, indice di garanzia di elevata pericolosità e tossicità. Uno stato dell’area mediorientale andrà benissimo: ce n’è una moltitudine con queste caratteristiche specifiche e, inoltre, la peculiare morfologia del territorio vi faciliterà il compito. Scelto lo stato, non dovete far altro che dire ai vostri genitori di sentirvi minacciati e chiedetegli qualche centinaio di miliardi di dollari. Adesso andate dai vostri vicini e chiedete il loro aiuto, anche solo una parola d’incoraggiamento vi metterà nella condizione di poter agire senza preoccuparvi troppo di quanto rumore farete. Avete preparato la campagna stampa di diffamazione così come vi avevo spiegato nella puntata precedente? Bene! Allora potete cominciare a scaldare i reattori dei vostri B52 e lanciare quei genietti dei Cruise ovunque vi sia qualcosa di più alto di 45 cm. Pozzi di petrolio esclusi, naturalmente.
Continuate ad operare in questo modo con una certa costanza per due o tre settimane, anche di notte se proprio volete stringere i tempi e mi raccomando: non dimenticate, di quando in quando, di affacciarvi alla finestra e dire qualche cazzata. Ma grossa però!
Vedrete che, con il passare dei giorni, l’etichetta “canaglia” scivolerà via ed avrete pronto il vostro democraticissimo paesaggio lunare.
E adesso forza, tocca finalmente a voi! Mandatemi le foto satellitari delle vostre realizzazioni e non perdete il prossimo appuntamento con “Art Attack Irak- tutto quanto fa liberismo!”
dirtyboots
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Rita at 6:39 AM
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La morte è un signore
La morte.
E' un signore
venuto dall'America
per bere dal Tigri
e dall'Eufrate.
La morte.
E' un signore assetato
che berrà
tutto il petrolio dei nostri pozzi
e avvelenerà
tutta l'acqua
dei nostri fiumi.
La morte.
E' un signore affamato
che mangerà i nostri bambini a migliaia
migliaia dopo migliaia
dopo migliaia.
La morte.
E' un signore
americano
venuto
per bere il sangue
del Tigri
e dell'Eufrate.
Sarkun Bolos
poeta iracheno
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Rita at 5:36 AM
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Sregolatezze del 27 marzo
Batti e ribatti, l'argomento-forte di chi ha tentato in tutti i modi di far belligerare l'Italia al fianco di Bush e Blair in Iraq, ed è rimasto
bloccato dal veto della Costituzione (oltre che dalla reazione di Ciampi, del Papa, del movimento di Veronica Berlusconi), rassegnandosi a fornire almeno il sorvolo e le basi, è sempre quello: ciò che malfecero la "sinistra" e D'Alema ai tempi del Kosovo. E' cronaca di ieri: «Clima incandescente durante l'audizione a palazzo Madama del ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi, sulle concessioni delle basi alle forze anglo-americane. La riunione delle Commissioni è stata sospesa per dieci minuti dal presidente della commissione Difesa, Domenico Contestabile, per le proteste dei Ds. Il ministro aveva detto che l'Italia non ha violato in alcun modo l'art. 11 della Costituzione, mentre, ha aggiunto, nel '99 il governo D'Alema "fece entrare l'Italia in guerra senza
l'autorizzazione dell'Onu"». «C'è un limite al diritto di dire sciocchezze», ha detto il vice capogruppo diessino, Massimo Brutti, replicando a Giovanardi. E al diritto di farne?
(donpancrazio@email. it)
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Rita at 5:30 AM
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ENDURING BRONZING
Assodato una volta per tutte che i gabbiani addestrati dal capo del molo non sono centinaia ma soltanto due, Jonathan e Livingstone, la nipotina Giulietta non è riuscita ancora a stabilire di quali prodezze siano capaci.
Parlare non parlano, obbedire non obbediscono. Volano. Ma tutti i gabbiani del mondo riescono in questo esercizio, perfino il mio indimenticabile gabbiano camminatore che conobbi l'anno scorso sulla spiaggetta. La nipotina Giulietta sta partendo quindi resterà nel dubbio. Io resterò solo, nel mio esilio durissimo, costretto sulla sabbia, tutto il giorno, sotto il sole cocente, in quella tortura che qui chiamano Enduring Bronzing. Ieri, di fronte alle mie rimostranze, mi hanno fatto ingurgitare a forza due bicchieri di malvasia, rifiutandosi di fornirmi almeno un paio di piparelli. E come ennesima vessazione sono stato costretto a una marcia forzata sul sentiero che da Rinella porta a Lingua passando per la località Erbe Bianche dove un mio amico ha allestito una specie di piccolo rifugio privato per bivaccare con i molteplici nipotini.
La marcia forzata ha prodotto anche l'orrenda visione di un tramonto sanguinolento fra Alicudi e Filicudi. La cosa si sta facendo insopportabile.
Claudio Sabelli Fioretti
PS. Fabrizio Rondolino, l'uomo che insieme a Claudio Velardi, si occupò dell'immagine di Massimo D'Alema (per questo non ha avuto ancora nessuna condanna esplicita ma prima o poi, se Dio esiste, qualcuno lo punirà), l'uomo che si inventò il servizio fotografico del Grande Max al timone della sua barca miliardaria, l'uomo che non riuscì ad evitare la gaffe sulle scarpe milionarie, l'uomo che portò il video del risotto dalemiano a Porta a Porta, l'uomo che fu costretto a dimettersi solo perché aveva scritto, nel suo
romanzo, un paio di pagine un po' spinte e non perché aveva tentato di trasformare un erede di Gramsci in un clone di Berlusconi, quest'uomo è un guerrafondaio. Ebbene sì. Ma anche spudorato. Leggere la Stampa. "E' tempo di manifestare la propria solidarietà agli Stati Uniti". E chi dovrebbe manifestarla? Martino? Ferrara? Clarissa Burt? No, sarebbe troppo facile. Sono i pacifisti che devono manifestare la propria solidarietà agli Stati Uniti invasori e bombardanti.
Dice: "Una manifestazione di amicizia per gli Stati Uniti non sarebbe né potrebbe essere una manifestazione a favore della guerra". Ah no? E perché? Perché anche se si è contrari alla guerra non si può assistere neutrali allo scontro, non si può essere equidistanti ma, al contrario bisogna schierarsi dalla parte della democrazia e della libertà. "E' sciocco separare gli americani "buoni" dal loro governo "cattivo" come purtroppo qualcuno a sinistra si ostina a fare". Va bene allora: tutti cattivi. Ma adesso chi glielo dice a D'Alema che si era messo un guerrafondaio in casa?
www.sabellifioretti.com
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Rita at 3:58 AM
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«I generali volevano invadere subito. Il Presidente invece voleva negoziare. Kruschev teneva duro. Il Presidente disse: niente invasione se voi ritirate i missili. Kruschev ha accettato prima di sera». “Come evitare l’Apocalisse”, di Robert MacNamara, 27 ottobre 1962
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Rita at 3:40 AM
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Il nuovo che avanza
Nuova guerra, nuove tecnologie belliche, nuovo modo di fare informazione, cose mai viste.
Su ogni canale televisivo si straparla di guerra e i conduttori fanno a gara per ricordare in ogni frase che, comunque, Saddam è uno spietato e feroce dittatore. E’ probabile che anche durante il “Processo di Biscardi” il noto conduttore ogni tanto ce lo rammenterà: “... segondo noi il fallo era da esbulzione. Inoldre, Saddam, non dimentighiamocelo, è un gruento desboda”.
La pace è trasversale; invece la guerra sarà lunga: si prevede di allargarla, di estenderla senza andar troppo per il sottile. Devono ridisegnare gli equilibri, dicono. Siamo governati da architetti folli, non c’è che dire!
Intanto le Borse economiche, seguendo le vicende belliche, vanno su e giù; allo stesso modo, le borse della spesa in economia nel mercato di Baghdad saltano per aria e ricadono giù. “Boom” economico? No, solo "boom"... un tragico errore. Curioso, però: mi ricordo che anche in altre guerre recenti delle bombe sono finite a compiere stragi nei mercati affollati. La storia dell’uomo è lastricata da errori e piena di buche. Buche di bombe.
E’ questo che intendono per guerra al (t)errore?
Nel computo generale, continua a salire il conto delle vittime da “fuoco amico” nelle file degli invasori: dagli amici mi guardi iddio, che ai nemici ci penso io. Adesso, poi, tutti invocano a convenzione di Ginevra a proposito dei prigionieri. Mi chiedo perché le regole debbano esser rispettate solo dagli altri, soprattutto dopo che gli americani si sono opposti a suon di dollaroni alla commissione di giustizia internazionale contro i crimini commessi dalle forze militari.
Curiosità: il vice capo di Stato Maggiore americano si chiama Peter Pace. Incredibile, vero?
Manifestazioni: gli ultrà hanno deciso di fare un corteo a Roma per protestare contro la legge sulla flagranza differita. Sono problemi anche questi. Chissà se anche stavolta fedemilio cercherà di impacchettarceli come pacifisti? Contestualmente, sembra che l’Italia non abbia altri problemi. E questo sebbene non sia un paese belligerante! Eppure in ballo ci sono cose importanti come, ad esempio, le pensioni. Qualcuno è riuscito a saperne qualcosa? La Corte dei Conti ha espresso dubbi, riserve e critiche circa la situazione dei conti pubblici. Stassa domanda di prima. Disoccupazione in aumento, soprattutto al sud. C’è bisogno che io ripeta la domanda?
Se questo è il nuovo che avanza... beh, io ne ho abbastanza: se avanza, buttatelo pure! Usatemi almeno la squisita gentilezza di non conservarmelo per cena.
dirtyboots
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Rita at 3:38 AM
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Missili chirurgici
Come da oggetto...addirittura 2 missili che sbagliano mira di qualche chilometro (!), decine di civili morti. Sempre metodi fascisti degli USA. Nel frattempo, le imprese americane cominciano a fare l'asta per l'appalto della ricostruzione. Petrodollari ne usciranno tantissimi, affari sicuri. E noi italiani abbiamo contribuito a mandare proprio gli aeroplani che sganciano queste bombe deficenti.
Grazie Berlusconi, assassino criminale. E non c'è demagogia, purtroppo: basta vedere i fatti. Piange il cuore a sentire e vedere migliaia di morti. Vorrei proprio vedere se voi foste lì come amereste Bush & C.
GA
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Rita at 3:36 AM
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LA PELLE DELL'ORSO
Tutti a pensare che fare dopo ,quale futuro, come spartirsi la torta;non vi sembra che al VS. Presidente John Wayne gli stiano facendo un culo come un tegame;se dopo 7 giorni di guerra è già con le braghe in mano a chiedere rinforzi e stanziamenti?Prima di preoccuparvi di spartire il bottino,pensate a salvare il culo a lui(sarà ben difficile ,con questa ennesima figura da cioccolataio)e soprattutto a riportare a casa quei poveri disgraziati mandati al macello in mezzo al deserto.
ARRIDATECE MONICA LEVINSKY.
RC
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Rita at 3:35 AM
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USA CRIMINALI DI GUERRA
E' veramente inaccettabile che i CRIMINALI di guerra statunitensi, dall'alto della loro cosiddetta "democrazia", dall'alto delle loro oltre 20.400 persone condannate a morte e sterminate con gas e scariche elettriche dalla creazione degli Stati Uniti a oggi (altro che 11
settembre!), molte delle quali notoriamente innocenti o torturate fino all'inevitabile confessione, si arroghino il potere di decidere da soli
quale governo va bene e quale non va bene nel mondo. Come se non bastasse, usando due pesi e due misure, i luridi americani hanno
tralasciato stati dove i diritti umani non sono calpestati ma azzerati e la bomba atomica è spesso di casa, quali Corea del Nord, Cina (Tibet in particolar modo), Iran (Iran e USA sono gli unici due stati al mondo ad avere condannato a morte dei minori nel 2001), Pakistan (Musharraf ha sovvertito con un colpo di stato militare un governo regolarmente eletto, ma lui va bene perchè si è piegato a tutte le richieste USA), Birmania, e potremmo continuare per ore fino ad arrivare al'ex Zaire, dove si pratica tutt'ora il cannibalismo. Il tutto per concentrarsi contro l'Iraq, per RUBARE i pozzi di petrolio (ma avete visto come ci si sono fiondati subito?) precedentemente controllati da Saddam ma che dovrebbero appartenere al popolo iracheno. Ma non basta ancora, gli ASSASSINI statunitensi sono ancora più vigliacchi, coprono l'assalto al petrolio con una presunta "guerra per liberare il popolo iracheno", salvo poi massacrarlo e dare la colpa di ogni nefandezza a Saddam. Basta? Macchè! Come fare per mettere in atto questo sterminio di massa?
Buttiamo qualche migliaio di poveri ventenni traviati da anni di notizie false che fanno credere loro che Saddam sia un pericoloso terrorista e che debba attaccare gli Stati Uniti da un momento all'altro a colpi di non si sa cosa. Sullo sfondo di questo OLOCAUSTO, si stagliano i piccoli complici (UK, Spagna, Italia e relativi governi), che si inchinano a ogni parola di Bush nella speranza che prima o poi arrivi qualche briciola del furto. Infine una menzione particolare la meritano anche quei poveri falliti che sostengono la guerra solamente per inconscio bisogno di identificarsi con il più forte, atto ad avere almeno una illusione di "vincere" anche loro, una volta, nella vita.
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Rita at 3:32 AM
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.... E l'Italia non è belligerante...
Bene, possiamo rilassarci, il nano ha detto che i parà americani, partiti dall'Italia, non attaccheranno. Immagino siano partiti per l'Iraq in vacanza.
Si tratta dell'ennesima cazzata governativa, e noi lo sappiamo, ma ribadirla è necessario perchè alla fine per uccidere gli iracheni, non bisogna necessariamente fare un errore in un mercato e sterminare un po' di persone stanche e spaventate, affamate.
Per uccidere gli iracheni era sufficiente continuare la mirabile opera dell'embargo.
C'è una curiosità a proposito: in medicina si usa la nitroglicerina, una minima parte è presente anche nelle pastigliette che si mettono sotto la lingua per salvare gli infartati. Queste pastiglie stanno nella lista dei materiali bellici che non possono essere esportati in Iraq.
Con diecimila pastiglie (10.000) si ottiene il quantitativo necessario a creare un proiettile per mitra. L'embargo, evitando agli iracheni di produrre un proiettile per mitra uccide 10.000 persone.
Ma è giusto no? Infondo si tratta di fare la guerra ai terroristi, mica....
A Bassora manca l'acqua. Sapete perchè? L'hanno chiusa gli amerikani. Immagino che questo insieme alle bombe a grappolo e agli errori che colpiscono bus e mercati, faccia parte dei regolamenti scritti su ciò che si può e ciò che non si può fare in guerra.
No, non è una battuta. Esistono delle regole scritte, si possono usare bombe di un tipo e non si possono usare bombe di un altro tipo, si devono trattare i prigionieri amerikani con i canoni della convenzione di Ginevra, mentre si possono ammassare quelli iracheni in mezzo al deserto, si può togliere l'acqua ad una nazione o la si può inquinare...
La Russia dovrebbe chiedere all'ONU l'immadiata sospensione della carneficina... La Russia.
Strano eh? Vi ricordate la propaganda anti comunista che ci raccontava di questi mostri che vivevano nel freddo, mentre dall'altra parte si ergeva un mondo dorato, ricco e democratico? Sì quel mondo che nacque dal genocidio dei nativi americani....
E L'Italia?
L'Italia non è belligerante ed assicura che nessun assassino partirà dalle colonie americane in Italia.
E noi?
Pecore sceme.
Rita Pani (apolide)
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Rita at 3:27 AM
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wWednesday, March 26, 2003 |
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Sregolatezze del 26 marzo
«C'era una volta l'Iraq, un paese che da trent'anni conosceva solo guerre perché c'era un signore molto cattivo. Poi dei papà e delle mamme di un altro Paese sono partiti per andare a liberare quei bambini». Ecco come quell'anima delicata di Gianfranco Fini spiegherebbe a un bambino di 10 anni la guerra in Iraq. Eviterebbe ovviamente di confonderne le idee con sottili distinzioni fra guerra e pace, fra aggressioni e diplomazia, fra libertà e pozzi petroliferi, e con quell'altro concetto difficilissimo da capire che è la "legge del più forte", in base alla quale certi papà e mamme non hanno il dovere di decidere insieme agli altri papà e mamme su come salvare i bambini dalla dittature, dalle malattie e dalla fame. Il fratello Grimm di via della Scrofa dovrebbe però avere la pazienza di illuminare la ragione oscurissima ma certamente nobile per la quale i papà e le mamme di quell'altro Paese sono arrivati in Iraq a cavallo di bombe e missili che stanno massacrando a centinaia i papà e le mamme dei bambini prigionieri e, ma solo come effetto collaterale, anche qualcuno di loro.
donpancrazio@email. it
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Rita at 1:18 PM
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E' una guerra senza se e senza ma.
Alla fine è guerra, guerra vera.
Una guerra senza SE e senza MA. Dopo tante certezze tese a minimizzare gli effetti dell'attacco militare all'Iraq, partendo dal presupposto che il regime di Saddam si sarebbe disciolto in poche ore, la cronaca di questi primi 6 giorni di guerra ci ha costretti a tornare, drammaticamente, alla triste realtà di un conflitto con molte perdite umane e dagli esiti, almeno nei tempi e nelle conseguenze future, incerti.
Va subito detto, però, che forse qualcosa di buono questa guerra l'ha involontariamente prodotto. Il sistema dei grandi media, dopo aver per mesi subito la notizia, accettando, di fatto, il ruolo di portavoce della propaganda di guerra dei Governi favorevoli al conflitto, ha finalmente iniziato ad occuparsi di una realtà completamente diversa da quella favoleggiata dall'interesse militare.
L'improvviso stop, imposto dai soldati iracheni alla marcia trionfale dei carri armati che avanzavano a 50 chilometri orari, ha prima sorpreso e poi stimolato il desiderio d'inchiesta in alcuni commentatori. Come e perché nessuna seria analisi riguardo agli scenari di guerra che avrebbero potuto aprirsi nel caso l'esercito di Saddam non si fosse sciolto come neve al sole?
E cosa succederà, ora, con la necessità di disperdere uomini e mezzi su di un vasto territorio al fine di consolidare l'occupazione delle zone conquistate al fine di proteggere le retrovie, fondamentali per il supporto logistico? Dovremo forse attenderci, come già avviene ora per Bassora (senza acqua e senza elettricità da alcuni giorni, nonostante gli appelli della Croce Rossa e del segretario dell'ONU Annan per non precipitare in una grave crisi umanitaria), un assedio di Bagdad sul modello medioevale di sfiancamento della popolazione e, nel caso, quali conseguenze per i civili costretti a vivere in condizioni disumane? Prime domande, quindi, e prime risposte. Prime risposte dal "campo" e nell'opinione pubblica, si badi bene, perché per i Governi in guerra, con ciò comprendendo tutte le parti in conflitto, tutto procede come previsto e "l'urgenza del conflitto" ancora non permette, come non lo permetteva prima, eccessiva libertà di pensiero critico. Bush e Saddam paradossalmente uniti nella medesime invocazioni alla guerra santa e all'esaltazione del martirio dei propri soldati, ed entrambi ancora una volta uniti nella pretesa di essere differenti l'uno dall'altro.
Similitudini che passano purtroppo inosservate, che non interessano il grande circo dell'informazione, nonostante gli sforzi di una Papa alla fine dei propri giorni che con forza cerca di urlare l'esistenza di un diverso rapporto fra l'uomo, Dio e gli altri uomini.
Franco Ragusa
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Rita at 1:16 PM
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«Dovrebbe ormai essere chiaro a tutti che la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti è stata ripudiata, prima ancora che dalla Carta delle Nazioni Unite, dalla coscienza di gran parte dell’umanità».
Giovanni Paolo Secondo, 25 marzo, ore 12,32
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Rita at 1:05 PM
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riccardo orioles riccardoorioles@libero.it
tanto per abbaiare
24 marzo 2003 n.171
Dopo. Americani isolati, aiutati solo dagli inglesi (con l'appendice australiana) e da 200 polacchi. Pero' anche americani coesi - il
riflesso patriottico e' scattato come programmato - e molto piu' a destra di prima. Seppellito definitivamente Roosevelt e anche la dottrina del "mondo libero" anni '50-'60. Impero e basta, ancorche' popolare. La motivazione profonda non e' stata il petrolio (oggetto di
speculazioni private ma non di un incoercibile interesse nazionale) ma questo scatto "imperiale" ormai maturo. "Delenda Carthago", e poi la Grecia e l'Asia e il "pane e giochi". Questo, naturalmente, rende - come si sente gia' da un paio d'anni - obsoleta la vecchia democrazia. Nella zona: l'Iran vince la sua antichissima guerra con Bagdad e diventa la potenza della regione. Possiede adesso interessi comuni con la Turchia e, come questa e probabilmente insieme a questa, ha le capacita' e gli strumenti ideologici (islamismo sofisticato, eterodosso e moderno) per unificare sul serio, col tempo, l'intera area "islamica". Crollo del rapporto turco-americano (agli Usa i curdi servono) e di riflesso di quello, importantissimo in questi anni, turco-israeliano. Anche per cio', impegno diretto americano nella zona. Costretti a rimanere in Iraq. Costretti pero' anche a importarvi un qualche rudimento "democratico" (McArthur) che esercitera' appeal sui ceti medi attualmente sotto dittatura nei regni/regimi "filoccidentali" (in particolare nella penisola). Parallelo e contrastante richiamo (stavolta non fanatico ma credibile e "ragionevole") dell'Iran o dell'asse turco-iraniano. Crisi a breve di uno o piu' di quei regni/regimi, evoluzione in alcuni casi "democratica" e filoamericana, in altri popolare e panaraba. In ogni caso, ostilita' verso
l'"Occidente" di *tutti* gli arabi (nessuno escluso, neanche i "filoamericani") per le prossime due o tre generazioni. Abbassamento e
cronicizzazione del terrorismo. Pulizia etnica in Palestina. L'Onu non muore affatto: cambia di ruolo. Da cinghia di trasmissione
del "mondo libero" con alla testa gli Usa, diventa camera di compensazione di tutti gli interessi anti-americani o anche semplicemente non-americani. Nel caso peggiore (per gli Usa) potrebbe anche diventare il luogo dell'alleanza di fatto fra Europa, Russia e Cina.
Europa: spostamento "a sinistra" molto netto, probabile crisi o comunque forte indebolimento delle componenti "di destra" (Inghilterra,
Spagna e Italia) con possibili riflessi a breve sulla tenuta dei governi. Non so se sto usando "destra" e "sinistra" in senso politico-sociale o politico-nazionale: ma non cambia molto. In ogni caso, il centrosinistra sta tornando al potere in Europa, ma molto piu'
consapevole e incattivito. Fine di ogni residua velleita' di grande politica da parte inglese (si chiude il ciclo delle Falkland, stranamente durato piu' di vent'anni). Fine anche delle velleita' mitteleuropee, di ost-politik ecc. da parte tedesca: gli europei nuovi sono tranquillamente americani (la Slovacchia come il Kirghizistan), e dunque non sono affatto europei ma semplicemente "occidentali", qualunque cosa significhi questa strana parola. L'Europa, esattamente come prima, finisce a Berlino, Salonicco e Vienna. La sua politica naturale, ora come ora, e' esattamente quella di De Gaulle: buoni rapporti con Cina e Russia, ostilita' per l'America, buone parole al Terzo Mondo.
* * *
E noi? Intanto, in Italia, abbiamo ottenuto un successo enorme. Abbiamo fermato la spedizione italiana in Iraq (a cui il governo non avrebbe fatto la minima obiezione se non avesse avuto contro il 70 per cento dei sondaggi), abbiamo dunque salvato la vita di non sappiamo quanti concittadini e l'immagine umana del Paese. Questo dobbiamo pensarlo per prima cosa: non e' vero che "le manifestazioni non servono a niente". Al contrario, da esse il governo e' stato costretto a fermarsi su una classica posizione "andreottiana" ("l'Italia insulta il nemico dal balcone di casa sua") molto lontana dal cowboysmo iniziale. Di questa moderata posizione finale va dato correttamente atto al governo: partito per aggredire la Costituzione, alla fine ne e' rimasto - a mio parere - entro i limiti formali, sia pure pagando un tributo al senso del ridicolo di ogni osservatore neutrale. Il transito per le basi non e' un peccato di questo governo, ma il frutto "bipartisan" dell'esistenza stessa di esse: che prima erano basi straniere in Italia, ma ora sono basi straniere in Europa.
* * *
Una vittoria nostra, ripetiamo, su cui bisognera' costruire, a partire dall'immediato, il futuro. "Nostra", di chi? Ah, questo lo sento benissimo con le emozioni ma non riesco ad esprimerlo in parole. E' nata finalmente la sinistra, questo e' certo: non un movimento qualunque, uno dei tanti, ma "il" successore del vecchio movimento operaio e socialista che per tante generazioni ci ha accompagnato, che avra' avuto i suoi errori ma che, nel complesso, ha incivilito e umanizzato il Paese. La nuova bandiera rossa, adesso e' la bandiera della pace: non perche' essa sia di un partito (chi ha voglia di partiti, adesso?) ma proprio perche' non lo e'.
Come la vecchia bandiera rossa del primo movimento operaio, essa non esprime affatto un partito preciso, un'organizzazione, una setta: ma un'ansia di cambiamento, una gioventu' speranzosa, dei valori, che non sono "di" sinistra ma sono "la" sinistra stessa. E come tali, a un certo momento (*questo* momento) vengono riconosciuti spontaneamente da tutti. E' li' che cambia la storia, che termina il libro vecchio e se ne apre un altro da scrivere, tutto nuovo. A questa nuova bandiera auguriamo di raccogliere tanti dolori, tante speranze e tanta umanita' sulla sua strada quanti ne raccolse - nel suo cammino lunghissimo - la vecchia; ma, a differenza di quest'ultima, di non essere mai sporcata da nessuno.
* * *
Abbiamo tanto parlato male dell'America, nei discorsi da bar di questi tempi, che ci siamo scordati degli americani in carne e ossa, quelli veri. E' stata un'americana, una ragazza di ventitre' anni che si chiamava Rachele, la prima a morire lottando in questa guerra. Lottava dalla parte giusta, non contro altri esseri umani ma per difendere delle persone; e non aveva armi, ma il suo semplice corpo vivente. L'ha interposto fra i bulldozer di un esercito e le povere case e vite che esso voleva sgretolare, a Gaza, dentro un ghetto: ed e' morta cosi', difendendo.
Pensiamo alla ragazza Rachele, quando parliamo dell'America, in questi giorni. Perche' l'America e' lei, non i fantasmi sanguinosi che ora vanno in giro a mietere con la falce.
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Rita at 1:01 PM
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QUESTI SONO ALCUNI COSTI PER LA GUERRA:
839 miliardi di dollari: spesa militare mondiale nel 2001.
364,6 miliardi di dollari (circa seicentossessantamila miliardi di vecchie lire!! 660.335 MILIARDI..): spesa a bilancio per il 2003 negli Stati Uniti per la difesa.
379,9 miliardi di dollari (690.000 MILIARDI di lire): spesa a bilancio per il 2004 negli Stati Uniti per la difesa.
2,1 miliardi di dollari (3.800 MILIARDI di lire): costo di un bombardiere B2.
750 milioni di dollari (1.360 MILIARDI di lire): costo dei missili Tomahawk lanciati dagli USA dal 1991 ad oggi (Iraq, Bosnia, Sudan, Afghanistan).
45 milioni di dollari (81 MILIARDI DI LIRE): costo di un aereo F117 Stealth Fighter.
(Fonti: ONU; Dipartimento della difesa USA; Raytheon; Le Monde)
ITALIA
19 miliardi di euro: spesa per la difesa nel 2002
1,15 miliardi di euro (2.230 MILIARDI di lire): il costo previsto per l’acquisizione della nuova portaerei "A. Doria".
1,75 miliardi di euro: il costo previsto per l’industrializzazione e l’acquisizione di 56 elicotteri NH90 (modello compatibile con la portaerei).
900 milioni di euro: il costo previsto per l’acquisizione di 16 elicotteri EH101 (modello compatibile con la portaerei).
(Fonti: Ministero della Difesa)
QUESTI SONO ALCUNI COSTI PER LO SVILUPPO:
Che cosa si dovrebbe fare, per raggiungere gli obiettivi internazionali:
50 miliardi di dollari: spesa annuale stimata dall’ONU necessaria a conseguire gli obiettivi internazionali di sviluppo (praticamente un settimo della spesa militare americana del 2003).
Di cui ad esempio:
10 miliardi di dollari: spesa annuale stimata dall’UNICEF per garantire l’accesso universale all’istruzione primaria (particamente il costo di 5 bombardieri...).
7/10 miliardi di dollari: spesa annua necessaria stimata da UNAIDS per rispondere efficacemente all’epidemia dell’AIDS (altri 4 bombardieri..).
(Fonti: UNDP; UNAIDS; UNICEF)
Un esempio da un paese africano:
22mila euro: il costo per la costruzione di una scuola in Burkina Faso. 8mila euro: il costo per la costruzione di un pozzo in Burkina Faso. Il 71% della popolazione del Burkina Faso non ha accesso all’acqua potabile. Il 76.1% della popolazione del Burkina Faso non ha accesso all’istruzione primaria.
Fonte di quanto sopra: http://manitese.it
Ecco, detto ciò, Bush ieri ha chiesto al congresso 64 (o 75?) miliardi di dollari supplementari per ulteriori spese di guerra...
Praticamente con i costi della guerra si metterebbero a posto molte cose del mondo, istruzione, fame, siccità (poi dicono che la guerra è giusta..), invece di costruire 10 bombardieri si potrebbe dare istruzione a tutti e prendere giusti provvedimenti per sconfiggere l'AIDS. Ah, già.. dimenticavo... poi le industrie che li costruiscono cosa fanno?? E i loro dipendenti? (come se a qualcuno fregasse della sorte di quei, e non solo quei, dipendenti...). 120.000 miliardi di vecchie lire chiesti come supplemento alla guerra in corso...
Da fonti della Casa Bianca la guerra costa 300 milioni di dollari al giorno (circa 550 miliardi di lire al giorno), le cifre parlano da sole...
Gli uomini hanno perso la testa.
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http://tosa.monrif.net
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Rita at 12:56 PM
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Non solo guerra...O non solo quella.
Tre, quattro o cinque? Cento i morti. In quanto tempo? Una settimana, un giorno? 600? In 24 ore?
Ah. Strani poliziotti anti terrorismo. Strani terroristi.
Opppss... Ci siamo sbagliati, non era una fabbrica di armi chimiche. Ma come vi siete sbagliati? L'avevano detto quei pacifisti attenti degli israeliani.
A proposito... Ma in Palestina è scoppiata la pace? Probabile. Il silenzio che arriva dai territori ci lascia ben sperare. E in Afghanistan?
Bin Laden?
Ho paura. Pur essendo apolide, attraverso il territorio italiano, ed ho paura. Ci raccontano che è in atto una guerra per combattere il terrorismo ed io, questa mattina, leggevo sui giornali, che in Italia ci sono stati due atti terroristici. Hanno incendiato due auto di americani.
Eh! Sì! Che cosa orribile. Due atti pericolosamente firmati dai terroristi pacifisti. Ho paura che diano fuoco pure a noi. Si dice che a Bagdad lo si faccia già.
In questo mercato delle notizie, ormai la merce sa di stantio, ma si sa: quando si ha fame, non si sta tanto a guardare per il sottile, ci si butta sul cibo e si divora. Poi diventiamo tutti più o meno esperti, ed è bello perchè finalmente abbiamo qualcosa di intelligente da dire.
Ieri guardavo quella trasmissione pornografica condotta dalla porno star parodi... Ad un certo punto è riuscita a dire che *Grazie alla Guerra* le amiglie italiani si stavano riunendo, e soprattutto lo facevano davanti alla TV.
Giuro, l'ha detto. Eh! Sì... Ha persino detto che nell'ultimo fine settimana i botteghini dei cinema avevano riscontrato un calo degli spettatori paganti.
E' ovvio! GRAZIE alla guerra....Le famiglie si riuniscono davanti alla TV.
Non prendetevela, lo so che se ci pensiamo un attimo, se ci fermiamo a pensare che questa è gente che è pagata profumatamente per sparare cazzate, ci viene da chiedere ... " Ma noi che cazzo ci stiamo a fare qua a pensare...gratis?"
Non pensiamoci.
Questa pare davvero l'unica regola dell'Italia. Non pensiamoci.
Vi ricordate squillante? Quel giudice che s'era intascato un bel po' di mazzettoni che poi aveva depositato a Vaduz...? E' riuscito a fare un accordo, e uno di questi giorni, potrà finalmente recuperare tutto il malloppo e vivere finalmente felice, ricco, ladro e contento.
Vi ricordate previti? Lui invece oggi gioca la carta della ricusazione dei giudici. Non ha troppe speranze il farabutto, se non quella di ritardare ancora un po' l'entrata dei giudici in camera di consiglio.
Nel caso foste troppo dentro alla sporca guerra dei terroristi amerikani contro il popolo iracheno, vi ricordo che questo giochetto servirà a previti solo a recuperare un po' di tempo prezioso per far si che i suoi soci al governo, escogitino un'altra legge o leggina salva culo.
Questa è l'italia e questi, sono gli italiani, così uguali a loro stessi da fare schifo.
Quanti saranno i morti?
Lo sapremo, forse un giorno, forse tra anni o forse non lo sapremo mai. Ma tanto, quando la notte a Bagdad sarà una di quelle lontane e solitarie, fatte di fame e di povertà, di petrolio rubato, di macerie e carestia, a noi non fregherà più un cazzo.
Avremo sicuramente trovato un'altra carogna di cadavere sulla quale volteggiare, liberi.
Rita Pani (apolide)
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Rita at 12:50 PM
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