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wThursday, April 10, 2003


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posted by Rita at 4:03 AM


wFriday, April 04, 2003


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posted by Rita at 3:31 AM


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Nuovi post sul sito R-ESISTENZA

posted by Rita at 3:28 AM


wThursday, April 03, 2003


VERGOGNARSI E' UN VALORE IMPORTANTE.... di Rita Pani
PROGRESSO FORZOSO....di dirtyboots
FRASI CELEBRI DEL NANO....
Sul nuovo indirizzo del blog R-ESISTENZA

posted by Rita at 1:19 AM


wWednesday, April 02, 2003


COME VA LA GUERRA? di Rita Pani (apolide)SBAGLIANDO SI IMPARA di dirtyboots
Sul nuovo indirizzo del blog R-ESISTENZA che potrai trovare a questo indirizzo:
http://r-esistenza.virtualservers.it


posted by Rita at 4:32 AM


wTuesday, April 01, 2003


*** QUESTO BLOG SI E' TRASFERITO ***
HTTP://R-ESISTENZA.VIRTUALSERVER.IT
Rita Pani (apolide)

posted by Rita at 12:28 PM


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PORNOGRAFIA
cara rita,
perchè ce l'hai tanto con la pornografia?
perchè confondi le esibizioni di innocenti scopate con il vergognoso genocidio petrolifero in atto in iraq?
Vittorio

... Mi rifacevo agli illuminati oratori Lerner e Mentana... Io (guardacaso) rimpiango Bill e Monika... Quelli erano i veri problemi che il mondo avrebbe dovuto continuare a sviscerare e combattere!
R.


posted by Rita at 8:27 AM


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LA GUERRA TECNOLOGICA
La guerra moderna è una guerra tecnologica, in cui la morte è considerata un'eventualità alquanto remota. Peccato che sia remota quando si parla della propria morte. Quella degli altri, invece, legata ad un semplice schermino tondo con una crocina in cui si guarda e si centra il bersaglio prima di premere un pulsantino, non conta affatto. Le cose si complicano, però, quando è ora di passare al vero combattimento, dove si rischia la pelle. In tal caso, coloro che, abituati alla guerra tecnologica, non sono affatto disposti a mettere a repentaglio la vita, devono puntualmente abbandonare il campo, come è accaduto nel Vietnam. Dobbiamo solo augurarci che questi
macellai se ne tornino a casa. Se dovessero veramente spuntarla, sarebbe la fine per tutti: ultimata un'avventura, ne progetterebbero subito un'altra, e così via, fino a fare esplodere l'intero pianeta, salvo che le forze di questo ultimo riuscissero ad unirsi per fermare il boia globale.
Aldo



posted by Rita at 8:16 AM


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W LA DEMOCRAZIA
Si licenziano democraticamente giornalisti, si bombardano democraticamente vecchi e bambini. Il tutto per portare democraticamente la democrazia in Iraq. W la democrazia yankee.
dellabona


posted by Rita at 8:15 AM


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TRIONFA IL MADE IN ITALY
Anche l'Italia agli onori delle cronache: Servizio su Euronews (edizione francese) del tardo pomeriggio di ieri. Le forze US-Uk, accompagnate da curdi, stanno avanzando nell'Iraq del nord, facendo arretrare l'esercito iracheno. Un soldato curdo mostra un accampamento abbandonato in fretta e furia dagli iracheni, i quali però, arretrando, hanno fatto in tempo a disseminare l'area di mine anti-uomo e anti-carro. Il soldato iracheno mostra i due tipi di mine, e poi, indicandone uno (quello più grosso, credo anticarro) dice: queste sono fatte in Italia.Made in Italy, finalmente, trionfo! Solo che a saltarci addosso sarebbero i nostri alleati... Meglio che qualche membro di Confindustria riveda la lista dei suoi clienti, qualcuno potrebbe inquietarsi (anche se in fondo le mine, come i soldi, non puzzano - e poi gli stessi USA non hanno voluto firmare il bando delle mine antiuomo...)

Boycott War !!

www.boycottbush.net
www.adbusters.org


posted by Rita at 8:12 AM


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circ. Arci Borderline pubincontro multisessuale e multietnico (questa è la dicitura esatta) in collaborazione con Movimento Omosessuale Sardo presenta: (info tel 079219024 borderliness@virgilio.it www.movimentomosessualesardo.org )



giovedi 3 ore 21:00
proiezione di "11 Settembre", 11 cortometraggi di 11 registi provenienti da paesi diversi, tra cui: S. Pean, C. Leoluch, K. Loach ecc. Una visione critica sull'impatto simbolico, politico e sociale dei fatti dell'11 Settembre
Venerdi 4 ore 21:00
Diserta la guerra immaginbi e suoni contro la guerra con Maciocco diggei. Organizzazione A58 srs
Giovedi 10 ore 21:00 apre "Storie di Trans/gender"
proiezione di "Stonewall" di Nigel Finch con Guillermo Diaz e Fred Weller
una rilettura in chiave trans/transgender dei fatti che portarono alla rivolta di Stonewall a New York ed alla nascita del movimento omosessuale americano
Venerdi 11 ore 20:00
inaugurazione mostra "Il transgenderismo nella storia"
ore 21:30
Fleadh in concerto, organizzazione A58 srs, a seguire maciocco diggei
Sabato 12 ore 18:00
presentazione del libro: "Tra le rose e le viole", incontro con Porpora Marcasciano, sociologa e vicepresidente nazionale del Movimento Identità Transessuale
a seguire proiezione di:
"... ed entrarono in scena" video liberamente tratto dal libro "Tra le rose e le viole" e prodotto da "Le tecniche" ITA 2001
"Incontro con Sylvia Rivera", attivista trans, morta recentemente, che partecipò alla mitica rivolta di Stonewall
video del Forte Prenestino, ITA 2000
ore 24:00
Enterteinment e folies con La Trave nell'Occhio e le sue sorelle (Drag show)
Martedi 15, giovedi 17, giovedi 24, martedi 6 maggio:
inizia la rassegna di cinema documentario palestinese in collaborazione con:
ass. amocizia Sardegna Palestina e S.C.I. di Cagliari, Per Handala ass. solidarietà palestina SS, Movimento Omosessuale Sardo.
In proiezione, fra gli altri: Jenin..Jenin, Die verlorene kinder palaesinas, Paradiso, Che nessuno pianga, Challenge, La nuova casa, In diretta dalla Palestina ecc.
Venerdi 18 ore 19:00
inaugurazione mostra contro la vivisezione con proiezione video
ore 21:00
concerto: Za Man (from Senegal) a seguire Maciocco diggei
Giovedi 24 ore 19:00 (verso il 25 Aprile)
Identità di genere, guerra e neoliberismo
incontro con Helena Velena, gender-hacker e autrici dei libri: "Dal cybersex al transgender" e "Culture contro"
ore 21:30
proiezione: Aimèe e Jaguar, di max Farberboch
Berlino 1943: tra Lylli, moglie di un ufficiale nazista, e felice, nasce l'amore. Ma la gestapo è sulle tracce di Felice, lesbica ed ebrea. Le due sono costrette a fuggire



posted by Rita at 8:10 AM


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TREDICESIMO GIORNO DI GUERRA
Tredicesimo giorno di guerra, e diciamoci la verità, ci siamo già un po’ rotti i coglioni. Si inizia a discutere cosa faccia e cosa non faccia notizia, perché, a quanto pare, andrà per le lunghe. Certo, vi immaginate che palle! Un anno a postare sempre le solite cose, sempre le solite cronache computistiche matematiche, numero morti, numero bombe, numero attacchi, numero malintesi, numero incidenti! No, il popolo di Internet si adeguerà al diktat divenendo discepolo dell’informazione ufficiale, e cambierà target, dandosi al cadavere di turno, o al fattaccio che in quel dato momento farà notizia, e l’Iraq diverrà Afghanistan, che già divenne Palestina. Detto più semplicemente e senza parole barocche, non fregherà più un cazzo a nessuno.
Io, apolide, vedrò si proseguire, non perché voglia urlare, ma solo perché sono curiosa di vedere alla fine la premiazione. Ormai da 13 giorni sento ripetere che la vittoria è vicina, ma ancora nessuno si è degnato di dirmi, cosa alla fine si vincerà. E poi, ci sono loro, i comici showmen/ woman dei TG. Ieri presa da nausea convulsa ho contato quante volte in tre minuti lilli gruber ha detto, masticandola bene, la parola Incidente…E’ stato un Incidente, dopo l’incidente del mercato, gli incidenti. Oggi l’ho risentita la parola incidente, masticata altrettanto bene dalla ferrario che ci ha aggiunto, nella fredda cronaca anche la parola malinteso.
I terroristi angloamericani hanno freddato gli occupanti di un bus al check point, causa: malinteso. I terroristi non avevano capito di non trovarsi davanti ai terroristi, ma bensì 15 tra donne e bambini che inesorabilmente, e a norma di regolamento, sono stati incidentati a colpi di mitra.
Faranno ancora notizia questi fatti? Se ne dovrà ancora parlare? Se lo chiedono, anche dopo gli avvenimenti televisivi di domenica. No, infatti da oggi, tutte le trasmissioni di intrattenimento riprenderanno i loro iter normali. Solo i TG proseguiranno ad informarci, come meglio credono. Per esempio, avete sentito parlare e approfondire la guerra che si è svolta sabato a Torino? No. O meglio, il servizio pareva uno dei soliti scontri tra ultras prima o dopo una partita di calcio, mentre invece quei fatti nascondevano molto di più, repressione, fascismo, regime di stato o Stato di regime, ma domenica la guerra era ancora una cosa che faceva notizia, non si era ancora trasformata in Palestina.
Una barchetta carica, carica di…. Turisti (?) è affondata a Lampedusa, sono stati prontamente salvati e saranno sottoposti al regime della bossi fini (l’ingiuriosa legge incivile e razzista), proprio qualche ora dopo che in parlamento ci fosse la discussione sulle normative europee in merito appunto all’assistenza dei profughi di guerra. 15 i parlamentari presenti. 15 in numero e in lettere quindici.
Dov’erano i nostri? E i vostri? Che altro accidenti avevano di più importante da fare e discutere e soprattutto, perché osano ancora presentarsi e parlare in mio nome nei vari e avariati salotti TV, fingendo d’essere attivisti, pacifisti, impegnati….
Io continuo a dichiararmi pronta alla r-esistenza, quella vera, quella che ci deve riportare tutti in montagna per rimandare loro a casa.
Rita Pani (apolide)


posted by Rita at 8:07 AM


wMonday, March 31, 2003


Corrispondenza da Torino, il giorno dopo
Lo schema è quello collaudato: ti provocano quà e tu reagisci là. A Genova è stato identico (questa volta però mi sono fatto furbo e la
pettorina da legale attira-manganelli l'ho lasciata a casa). Gli autonomi (o infiltrati) hanno provocato per tutto il loro corteo e la polizia non ha reagito, poi quando si sono calmati e sono confluiti nel grande corteo pacifico dei 50.000 è arrivata puntuale la carica della questura ovviamente sul corteo pacifico, così la prossima volta ci pensano due volte. Risultato: donne, anziani e bambini randellati e sanguinanti, filmati e fotografati. Ah, dimenticavo, i poliziotti, giusto per non confondersi, avevano foulards a stelle e strisce al collo...(anche questo è filmato).
Corrado
P.S. Che sia già lo "stato di emergenza nazionale"?


posted by Rita at 5:20 AM


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Luca Armani ha un timbrificio a Treviglio, nel Bergamasco. Sei anni fa ha aperto il suo sito Internet armani.it. Era il primo a farlo. Giorgio Armani lo ha denunciato e dopo sei anni ha vinto la battaglia legale perchè "quello di giorgioarmani è un marchio più conosciuto di quello di Luca Armani".
E' giustizia questa?
Luca Armani vorrebbe far ricorso in Cassazione ma non può permetterselo. Ha lanciato l'appello ad alcuni giornali bergamaschi.
FACCIAMO PASSAPAROLA E SOLLEVIAMO IL CASO?
il barista
(appena possibile, posto tutta la storia su www.barsauro.blogspot.com)

posted by Rita at 4:13 AM


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riccardo orioles riccardoorioles@libero.it
tanto per abbaiare 31 marzo 2003 n. 172

Che succede se il petrolio diventa *troppo* caro? Si torna a piedi? Beh, prima di arrivarci c'e' tutta una serie di cose che potremmo fare,
e in parte stiamo gia' facendo. Vediamo quali, e le relative obiezioni.
1) Prendere a legnate quelli che hanno ancora un po' di petrolio e portarci via le loro taniche.
- Ci stiamo provando, ma e' meno facile del previsto: in ogni caso, una volta bruciato il loro petrolio (e via via quello degli altri) il
problema e' solo rimandato;
2) Abbassare il prezzo al pubblico controllando un pochino le megacompagnie.
- Ok: pero' glielo vai a dire tu, io non c'entro e nemmeno ti conosco: mica voglio fare la fine di Enrico Mattei.
3) Andare a piedi ogni tanto.
- Uhm: ci viene il fiatone. Difficile togliersi abitudini consolidate.
4) Andare a piedi sempre.
- No. Preferiremmo senz'altro eliminare il pianeta.
5) Andare in motorino ma non in bombardiere o carrarmato: il motorino almeno consuma poco.
- Bravo. E poi quando quelli rivogliono il loro petrolio con che cosa li bombardi, col motorino?
6) Tornare al nucleare, magari dopo una bella campagna-immagine sul "nucleare pulito".
- Non male. Pero' chi lo racconta alla Esso? Bisogna almeno darle il tempo di fare il nucleare lei. E nel frattempo?
7) Sviluppare le energie alternative: 'sta faccenda della benzina ormai dura da piu' di cent'anni. E mica ci siamo tenuti per tutto 'sto tempo i brigantini a vela o le diligenze!
- Si', pero' i fabbricanti di vele e i padroni delle diligenze non erano organizzati in multinazionali, e quindi non potevano *impedire*
le nuove tecnologie. Ora invece lo possono fare, e quindi noi restiamo coi motori a benzina.
8) Sperare che finisca bene, e pregare Padre Pio.
- La cosa piu' realistica. Pero' attento a pregare, perche' di 'sti tempi se ti beccano a pregare roba sbagliata prima ti menano e poi
ringraziano Dio.
Alla fine, comunque, se il petrolio finisce si torna tutti sull'albero e chi s'e' visto s'e' visto. Pazienza: vuol dire che la prossima guerra
ce la risolviamo a clavate: ricicleremo generali e politici, e andremo avanti.
Per l'acqua, invece, non c'e' proprio nulla da fare: se non hai acqua, non e' che vai a piedi, vai giu' per terra. Ora, le cifre dell'acqua
sono queste (ne parlavamo due settimane fa): la disponibilita' va calando da trent'anni; un quinto del pianeta e' gia' in emergenza; fra
due generazione meta' degli esseri umani semplicemente non avra' acqua. Io gia' qui, nel civile occidente, ho davanti un bicchiere di acqua minerale. E' molto piu' importante del petrolio, l'acqua. Per l'acqua non esistono alternative. Chi ce l'ha, vive e chi non ce l'ha e' schiavo. Da diversi anni, la crisi del Medio Oriente (e del suo punto-omphalos Israele/Palestina) e' dominata non dalla lotta per il petrolio, ma da quella per l'acqua. In particolare, ne e' determinata la politica israeliana. Gli insediamenti dei coloni sono (molto prima che soggetti religiosi, o anche politici) nuclei di percettori d'acqua, tolta a chi prima l'aveva. La strategia che ne consegue non e' di espansione territoriale ma di controllo delle risorse idriche anche lontane. In questo ha bisogno di partner, e l'ha trovato nel governo turco. Da diversi anni la Turchia cerca di controllare (con tecnologie e sostegno israeliani) il flusso dei tratti a monte dei principali fiumi
della regione. E' un'operazione epocale, infinitamente piu' decisiva di ogni oleodotto. La civilta' umana e' nata li', sui fiumi e grazie ai
fiumi. Babilonesi e Hittiti, Mitanni e Assiri vincevano o venivano spazzati via solo in base al controllo di quelle sorgenti. E' un'elegante ironia, del dio che chiamiamo storia, che dopo tanti millenni le poste sul tavolo siano tornate le stesse: quasi gli stessi i popoli, assai simili i ruoli. Negli ultimi dieci anni, fra turchi e israeliani gli interessi sono stati comuni. Stessi rivali (Siria e Iraq), stesso laicismo
tecnocratico, stesso status di popoli vitali e forti isolati pero' in una regione ostile: gli Israeliani perche' coloni, i Turchi perche'
ideologicamente non-religiosi. Le caratteristiche dei due paesi sono andate modificandosi col tempo: in entrambi si e' andata affermando una forte ripresa religiosa, che pero' ha operato in senso opposto: ulteriore isolamento per gli uni, apertura di dialogo (con gli altri "islamici") per gli altri. La guerra americana e' piombata su tutto cio' come su un formicaio. Gli americani non hanno piu' alcun bisogno di una Turchia "laica" e "occidentale" per coprire un confine (Urss) che non c'e' piu'; hanno invece bisogno, la' come in Afganistan, di piccoli alleati strettamente locali, senza capacita' d'autonomia ne' d'espansione, facilmente ricompensabili e utilizzabili a discrezione: "laici" o tribali, occidentalizzanti o islamisti, non importa. Un soggetto del genere sono i curdi: che soddisfano a tutte le necessita' americane nella zona e che pero' sono assolutamente incompatibili con ogni possibile interesse nazionale turco. E infatti la crisi qui e' esplosa istantaneamente, non appena e' stata pronunciata la parola "curdi". Nel giro di ventiquattr'ore, la Turchia ha abbandonato lo schieramento filo-americano (e filo-israeliano) che deteneva da cinquant'anni, ha alzato bandiera araba (vedremo poi di che arabismo si tratti) e s'e' candidata a potenza egemone della sua zona.
* * *
Contemporaneamente, l'Iran raccoglieva - senza muovere un dito - la massima vittoria della sua storia e diventava a sua volta potenza
egemone sull'altro lato del Medio Oriente. Per gestire questa nuova posizione, possiede una classe dirigente "borghese" (i pasdaran in
realta' contano molto poco) che sa muoversi con ragionevolezza, senso della misura ed estrema determinazione. In questo momento, ad esempio, il piu' attendibile fra i possibili piani di gestione postbellica e' proprio quello iraniano (interetnico, moderato e compatibile con l'Onu), attorno al quale si stanno muovendo - senza dar troppo nell'occhio - i progetti delle principali diplomazie non-americane.
Dopo la guerra, l'Iran non solo non sara' affatto isolato nella regione, ma avra' molti interlocutori in piu' e un nemico in meno.
Insieme con la Turchia, avra' gia' raggiunto la massa critica per porsi come rappresentante di fatto del mondo islamico, che dopo tre secoli tornera' dunque a pesare realmente, e non solo nelle fantasie dei politologi, sul piano internazionale. E questo, nell'immediato, e' il primo risultato dell'avventura americana. Si ripercuotera' rapidamente dappertutto. Il secondo passo sara' l'allargamento del nuovo polo. Il terzo l'appoggio che essa ricevera', in ordine di tempo, dalla Cina, dalla Russia e - prima o poi - dall'Europa. Un'attrazione gravitazionale anti-americana, che tendera' a concentrarsi esattamente la'.
* * *
"Non ci sono indiani buoni". "Non rinunceremo a una parte anche minima dei nostri consumi". "Non vogliamo governare in alcun modo il nostro sistema economico, e anche se volessimo ormai non potremmo piu' farlo". Su questi tre principi si basa, dalla caduta dei Democratici in poi, la politica americana. Non e' che i politici americani, nel giro di due anni, abbiano cambiato idea: e' il ceto politico in se', in quest'arco di tempo, che e' cambiato. Non piu' proconsoli patrizi ma rappresentanti (procuratores) di fortune private: la Sicilia o la Gallia erano province romane, ma l'Egitto era proprieta' personale della famiglia imperiale. Non piu' un'aristocrazia nazionale, ma
occasionali cordate di avventurieri e generali. Non piu' selezione politica ma prevalenza casuale di questo o quel clan familiare.
Candidato da suo padre, eletto da suo fratello: cosi' e' salito l'ultimo imperatore. Nulla e' cambiato tanto quanto l'America, in questo mondo cambiato. L'Europa, che la sera prima se n'era andata a letto con un principe azzurro, al mattino s'e' ritrovata accanto un Nerone ubriaco. Non sa come comportarsi, naturalmente. Ci vorranno un paio d'anni solo perche' essa riesca a guardare in faccia la grottesca realta'. Un bel fidanzato, che pero' ogni tanto a mezzanotte salta sul tetto, scopre le zanne e ulula alla luna. Poi le sorride, e s'arrabbia se lei ha paura.

posted by Rita at 2:26 AM


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Sostegno sindacalisti CGIL allo sciopero contro la guerra del 2/4
L’insieme delle organizzazioni sindacali di base alternative hanno proclamato per il prossimo mercoledì 2 aprile una giornata di sciopero generale contro la guerra. Partigiani di ogni seria iniziativa destinata a contrastare la guerra imperialista contro l’Irak, sosteniamo tale sciopero e invitiamo i lavoratori/trici e gli/le iscritti/e alla CGIL a parteciparvi.
Auspichiamo che la nostra Confederazione si faccia promotrice nelle prossime settimane di iniziative di dibattito e di lotta nelle aziende fino allo sciopero generale.
Riteniamo che, anche di fronte al sostanziale appoggio del governo Berlusconi alla guerra, questo tema centrale debba congiungersi alla necessaria risposta alla gravissime misure sociali in merito ai diritti dei lavoratori, flessibilità, sistema previdenziale che il governo sta portando avanti.
Proponiamo quindi che, nella più ampia unità possibile, il movimento sindacale, e in primo luogo la CGIL, elabori una piattaforma per una vertenza generale di difesa dei diritti, abolizioni dei contratti atipici e riduzione d'orario, recupero salariale, salario garantito ai disoccupati e, oggi, lotta alla guerra; e che su tale base si sviluppi uno sciopero generale prolungato che si ponga apertamente il compito della cacciata del governo antioperaio e di guerra di Silvio Berlusconi.
Bruno Manganaro, segretario regionale CGIL Liguria
Franco Grisolia, CGIL naz.
Piero Acquilino, comitato di garanzia nazionale FIOM-CGIL






posted by Rita at 2:16 AM


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NOIO VOLEVAM SAVUAR.... Ovvero: Egregio dottor motore di ricerca
Un po' come quando si sentono le signore sotto gli ombrelloni, contrattare col negretto... "Quanto tu fare me bracialetto?" O come quando si parla ai bambini molto piccoli emettendo dei suoni allucinanti. Mi sono sempre chiesta che senso avesse. Così questo mese ho scoperto che c'è anche ci si rivolge al *motore di ricerca*, come fosse persona straniera, extraterrestre e tenta di facilitare la comprensione della domanda in questo modo:
search.msn.com Chiave=cosa iraq usa pensano i ragazzi sulla guerra
search.msn.com Chiave=televisione vedere italia satellite
www.google.com Chiave="vittorio emanuele" svizzera filiberto reddito

E' tempo di guerra, e la gente vuole saperne di più, per questo non mancano le ricerche ad hoc, tipo:
www.google.com Chiave=figlio di saddam (MANIACO)
www.virgilio.it Chiave=GUERRA TRA IRAQ E U.S.A A PARTIRE DAL 24 MARZO FINO AL 14 APRILE 2003
www.virgilio.it Chiave=numero di scarpe di saddam hussein
www.google.com Chiave=saddam la merda fatta uomo
search.msn.com Chiave=BOMBA MOAB
search.msn.com Chiave=cronaca nera sulla guerra irachena
www.excite.com Chiave=maurizio cocciolone oggi
www.google.com Chiave=ecco le immagini proibite da al al Jazeera

Non riesco ad immaginare quale utilità abbia sapere che numero di scarpe abia Saddam, ma sono certa che l'utente sia riuscito su qualche Sito a reperire l'informazione (tra le 1000 cazzate ci sarà pure questa).
Però anche se si è in guerra la vita... continua... E il sesso, bene o male fa parte della nostra vita.
Resto sempre molto curiosa di vedere le facce di chi, ricercando:
www.google.com Chiave=puttane bolzano
www.google.com Chiave=omegna puttane
www.yahoo.com Chiave=puttane cagliari
www.google.com Chiave=puttane prezzi veneto
www.google.com Chiave=puttane+slovenia
www.yahoo.com Chiave="indirizzi puttane"
www.yahoo.com Chiave=negre porno in carcere
www.yahoo.com Chiave=preti gay calabria
search.msn.com Chiave=foto dib soldati gay nudi
search.msn.com Chiave=foto donne alte e nani
search.msn.com Chiave=gay nudi che godono
search.msn.com Chiave=le ragazze imbavagliate
search.tiscali.it Chiave=sarde disinibite
search.tiscali.it Chiave=sesso itliano
search.tiscali.it Chiave=voglia sessuale
www.godado.com Chiave=scambio coppie con annuncio co foto
www.google.com Chiave="diciottenni gay"
www.google.com Chiave=culi rotti

si imbatte nel mio blog, e vi segnalo il dolore di un pover'uomo che dopo aver meticolosamente cercato:
www.google.com Chiave=guiness primati pene
www.google.com Chiave=immagini cazzi di 40 cm

in piena crisi maniaco/depressiva (tendente al suicidio?) ha dovuto implementare la sua ricerca con chiavi come queste:
www.google.com Chiave=r allungare il pene
www.virgilio.it Chiave=VUOI ALLUNGARE IL TUO PENE?
www.yahoo.com Chiave=programma per allungare il pene

Non manca nemmeno, in questo marzo che volge al termine, il/la solit* ammiratrice che ormai da tre mesi, trovo tra i referrer alla sbavante ricerca di www.google.com Chiave=tiziano ferro nudo.
Ho avuto anche chiara la percezione di quale piaga sia la disoccupazione in italia, e mi spiace un po', che nel mio blog, non siano presenti informazioni atte a risolvere il problema (daltronde anche io faccio parte della schiera dei disoccupati italiani [apolidi] ), ma sono stata contenta di capire che c'è chi sa come arrangiarsi, per esmpio con:
www.excite.com Chiave=Molotov costruzione
www.google.com Chiave=clonare bancomat
www.google.com Chiave=clonare carta bancomat
www.google.com Chiave=clonare+bancomat
www.google.com Chiave=piantare marijuana
www.google.com Chiave=dove piantare la marijuana
www.virgilio.it Chiave=terra+marijuana+preparazione
www.google.com Chiave=consigli legali per un amministratore indagato
.
E' bello anche scoprire che chi mi legge ha ben chiaro di cosa io parli:
www.virgilio.it Chiave=Calderoli bastardo
search.tiscali.it Chiave=berlusconi merda
www.google.com Chiave=moratti merda letizia
www.virgilio.it Chiave=storace picchiatore
, e notare che la concretezza è prassi anche mentre ci si rivolge ai motori: www.google.com Chiave=resistenza è di r. nanni cercare preferibilmente poesia e commento .
Voglio poi segnalarvi due curiosità (i n c r e d i b i l e mi ero fermata ad un suo Nobel) www.google.com Chiave=LETTERA APERTA A SUA SANTITA' DARIO FO
www.virgilio.it Chiave=foto di microspie da inserire nel corpo umano

Ma i miei preferiti restano quelli...della serie...
Egregio dottor motore di ricerca:
search.msn.com Chiave=come si stanno comportando i pacifisti ora che è scoppiata la guerra in iraq?
search.supereva.it Chiave=scandalo poggiolini chi è stato a mandarlo dentro?
search.tiscali.it Chiave=spiegazione dell'omicidio in tutte le sue modalita' generali
www.google.com Chiave=Qual'è il significato della parola genovese Gabibbo?
www.google.com Chiave=xkè razzismo nei confronti degli extracomunitari?

Al prossimo mese... Rita Pani (apolide)





posted by Rita at 2:14 AM


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Boicottare

"Negli anni '50 i neri degli Stati Uniti del Sud, come Alabama, Georgia, Mississippi, ecc., potevano sedersi soltanto sui sedili posteriori degli autobus. Un giorno una signora nera si sedette su un sedile davanti e fu aggredita ed espulsa dall'autobus. La domenica successiva il reverendo Martin Luther King iniziò un movimento di boicottaggio agli autobus; questa protesta ottenne una totale adesione dei neri, anche di quelli degli altri stati del sud. Undici mesi dopo l'inizio della protesta, durante la quale i neri non
avevano preso gli autobus, i politici, pressati dai proprietari delle imprese degli autobus votarono una legge che proibiva la discriminazione razziale sui mezzi di trasporto."
Se questo è l'unico linguaggio che i politici americani capiscono, il linguaggio del "business", questo è l'unico modo in cui dobbiamo rispondere.
Lanciare pietre e distruggere le vetrine dei Mc Donald's significa fare il gioco della violenza, che è il loro gioco. Basta smettere di andarci. Basta insegnare ai nostri figli che possono mangiare bene in altri posti. Allo stesso modo, quando avremo sete, non è necessario bere Coca-cola o Pepsi; beviamo un bicchiere di vino italiano o un chinotto o altre bevande che non siano prodotte in America o in Inghilterra. Quando compriamo una macchina, compriamo una macchina italiana, francese o giapponese, coreana o di qualsiasi altro paese; tranne ford, GM o Crysler. Consumate benzina Q8 o Shell (olandese), evitate la Esso. Come banca evitate City Bank o Boston.
Il vero problema sono le Syndacation (le ex multinazionali) quando compri un prodotto non sai mai precisamente chi ne sia alla fine a
guadagnarci. La Philip Morris non è solo Marlboro ma anche Kraft, e dunque Galbani.
Un bel problema districarsi.
Un aiuto qui:
http://www.peacelink.it/campagne/boycott_bush.html
Valentino


posted by Rita at 1:11 AM


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Forza Ragazzi!
Se Berlusconi è incazzato e livido di rabbia vuol dire che le cose vanno bene. Forza ragazzi.
dellabona


posted by Rita at 1:08 AM


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AMNESTY INTERNATIONAL: "OGNI ATTACCO DIRETTO NEI CONFRONTI DEI CIVILI COSTITUISCE UN CRIMINE DI GUERRA"


"Temiamo che da entrambe le parti in conflitto siano commessi crimini di guerra", ha dichiarato oggi Amnesty International. "Ogni
attacco diretto nei confronti dei civili costituisce un crimine di guerra. Coloro che negano la distinzione tra combattenti e civili compiono un attacco contro le stesse basi del diritto umanitario".
L'organizzazione per i diritti umani ha sottolineato che compiere attacchi contro obiettivi civili e attacchi contro obiettivi militari che
provocano danni sproporzionati alla popolazione civile rappresenta un crimine di guerra.

posted by Rita at 1:06 AM


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«Le alchimie politico-diplomatiche del governo italiano appaiono sempre più incomprensibili per la gente comune: l’Italia non è in guerra ma offre le sue basi, l’Italia non è in guerra ma scattano i piani di emergenza. E la guerra prosegue nella sua logica feroce».
Osservatore Romano, 29 marzo


posted by Rita at 1:03 AM


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ALLA FINE HANNO APPROVATO LA LAPIDAZIONE DI AMINA


Il Tribunale supremo della Nigeria ha ratificato la condanna a morte per lapidazione di AMINA; ha solamente posticipato l'esecuzione di due mesi per permetterle di allattare il suo bambino.
Trascorso questo termine la sotterreranno fino al collo e l'ammazzeranno a sassate, a meno che una valanga di dissensi non riesca a dissuadere le Autorità Nigeriane.
Amnesty International chiede il tuo appoggio tramite la tua firma nelle sue pagine web. Mediante una campagna di firme come questa si salvò in passato un'altra donna, Safiya, nella stessa situazione. Sembra che per AMINA abbiano ricevuto pochissime firme.
Contatta subito:
www.amnistiapornigeria.org o www.amnistiaporsafiya.org e firma per AMINA
Non pensare che non serva a niente; all'altra donna salvò la vita. E scusa se è poco.
Fai circolare questo messaggio fra le persone che sai sensibili a questa orribile minaccia di morte.

posted by Rita at 1:02 AM


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Come volevasi dimostrare...
Succede sempre così, pare quasi che per poter semplicemente dire delle cose, bisogna avere sulla carta d'identità un cognome noto, perchè se a dire le cose è un'apolide sconosciuta come me, non ha valore. Loro, i noti, sparano Euro, io moneta di carta del Monopoli.
E' da quando è iniziata questa guerra intelligente, ed anche da prima, che continuo a dire che la TV getta palle di merda in faccia al pubblico, ma non aveva importanza. Oggi *finalmente* ne parlano i giornali.
Si sono scandalizzati per lo show contenitore domenica in, trasformato in un siparietto di gente blaterante, me hanno riportato la cronaca, che ho letto, e alla quale a parer mio manca la summa dell'idiozia racchiusa in una voce stridula che mi è arrivata alle spalle colpendomi come una randellata. Una deficiente chiedeva a Berlinguer... "Visto che lei ha fatto la metafora sportiva, per chi tifa?"
PER CHI TIFA? L'unica immagine pornografica che ho visto, era quel pusillanime di feltri dietro la sua scrivania (se non hai una scrivania oggi, in TV, vali meno di una merda) con una bandierina americana davanti. Il resto erano solo voci.
Sì immagine pornografica, perchè molti oggi ritengono che trasmettere le foto dei morti in guerra sia pornografia. Io al solito penso il contrario. Queste cronache dal fronte dovrebbero essere un po' più ricche di cruda realtà e meno di foulard in tinta, delle corrispondenti di guerra che non si sa come, a Baghdad abbiano sempre i capelli in ordine. Morti, immagini di morti ammazzati, perchè la Guerra (non operazione di polizia internazionale, ma sporca e fottuta guerra) è solo e soltanto morte, distruzione, fame e ancora morte.
La TV questi giorni è pornografia nelle parole, nelle risse, nelle accuse e nei vocaboli stessi usati da imbecilli show man travestiti da giornalisti che, per annunciare le diatribe politiche all'interno di un civile parlamento di una nazione civile quale, in teoria, dovrebbe essere l'Italia annunciano... " Vediamo ora che accade sul caldo fronte della politica italiana (TG5)".
E' non solo pornografico, ma obrobrioso dover ascoltare questi loschi figuri che parlano, si pubblicizzano, si arrampicano, non parlando della morte e della disperazione, ma di quanto sia necessario ammazzare, devastare in nome e per conto della pace, mentre si sa bene quale sia il vero scopo di tutta questa carneficina. Il dio danaro.
E' patetico vedere come i servi degli amerikani, tentino ancora di farci credere che sia tutto leggittimo, fino al punto di indurre il misero a pensare che non sia una strage ma un'operazione umanitaria, ed è ancora più squallido che quel nano sazio, continui a sputare in faccia a milioni di cittadini italiani che sta dalla parte giusta, quella della PACE.
Soldi, soldi, soldi.... Ed è così che, mentre le voci si scannano alle mie spalle, dandomi un fastidio epidermico, uno che grida che dobbiamo essere riconoscenti agli amerikani (ma quando mai?) e l'altro che risponde di fermare la guerra (come?) un'altra voce urlata, chiassosa, e volgare come le tette di plastica lasciate libere a catturare l'occhio del porco, sbraita..." Facciamo una piccola pausa. PUBBLICITA' ".
... Prodotti di bellezza, giornali per uomini che non la devono chiedere più, macchine lussuose, le pappe per i cani, i pannolini per i bimbi che attendono l'uso del vasino, le crociere per dimenticare....
E si ricomincia... W gli americani... A morte Saddam... Liberiamo... Democrazia.
Bastardi. Pornografi assessuati. Sazi.
Andassero a Baghdad a fare il talkshow.... Forse avrebbero qualcosa di intelligente da dire e mostrare. Troppo comodo fare l'esperto perchè hai un bel cognome, mentre se ne stanno col culo al caldo e la pancia piena.
La guerra è solo morte per noi. Per loro, la guerra, è solo un affare.
Rita Pani (apolide)


posted by Rita at 1:00 AM


wSunday, March 30, 2003


Un borghese piccolo, piccolo
Molte parole nascondono la sua incompetenza politica ed il suo arrivo tutto sommato recente nella borghesia.
Un borghese che ha i soldi nuovi di cui non si conosce la provenienza. Certamente un furbo. E di oggi la sua spregevole, infame accostamento delle bandiere rosse alla bestemmia. La guerra è una bestemmia. La spesa militare di 150 miliardi di dollari è una bestemmia. Dichiarare ad una conferenza mondiale che è impossibile trovare 20 miliardi di dollari per aiutare i paesi poveri che hanno problemi di acqua è una bestemmia. Pensare e propagandare che le bandiere del capitalismo siano bandiere benigne e di pace è una bestemmia. La pena di morte è una bestemmia. E' il caso di ricordare i cicli economici ed il suo scopritore Marx perchè è viva la contraddizione.
Onore alla bandiera rossa con il sempreverde " Proletari di tutti i paesi unitevi."
Pomodoro.

posted by Rita at 6:20 AM


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L’interesse di Mr. Berlusconi nei media è sempre molto vivo. Possiede ancora le tre più grandi televisioni private. Come Primo Ministro controlla ancora le tre reti Tv della Rai». The Economist, 29 marzo. Si vede, infatti, dal modo di commentare la guerra: tutto personale di casa Berlusconi. Ndr.


posted by Rita at 6:17 AM


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Il processo di incivilizzazione, continua.
Mentre anche l'Italia si accoda all'opera terroristica americana in Iraq, per il processo di democratizzazione teso al reperimento a costo zero di materie prime, non si attenua il processo di incivilizzazione. Dopo la legge razzista per l'immigrazione e tutte le altre nefandezze, tasse, scuola, giustizia, ora è la volta della legge sulla tossicodipendenza.
Metadone? Niente, non serve a nulla. Droghe leggere? Uguali a quelle pesanti. Modica quantità? Da rivedere. A gettare le basi di questo nuovo salto indietro è il democratico fini, che paventa un giro di vite.
Tutto bene, tutto giusto e giustamente meritato dal popolo italiano che merita, chi lo governa.
Dopo tante leggi fatte ad hoc, leggi salva culi, una o due leggine populiste ci stanno bene, in attesa del ripristino della pena di morte, perchè tanto, questi incivili arriveranno prestissimo anche a questo.
Peccato però che proprio ieri, vedevo in TG2 Dossier una specie di servizio che in teoria doveva raccontare il rapporto tra i giovani e il gioco d'azzardo; ebbene più che un servizio di inforazione sembrava uno spot... " Ragazzi, giocatevi la paghetta della nonna al superenalotto." Era questo quello che venia fuori dai racconti dei giovani (sani) intervistati. Solo pochi euro, per farci la pizza, e il cronista che meglio esemplificava... "Quando il papà dice no per il casco all'ultima moda o per le scarpe di marca, ecco che on una puntata al bingo, si risolve."
Poi questo governo (il governo della cosca) è attento alla salute pubblica: ghettizzazione dei fumatori, e vecchi e nuovi personaggi dello spettacolo pronti ad insegnarci a non fumare ed a seguire una sana alimentazione mediterranea.
A prescindere dal fatto che per seguire una dieta mediterranea bisognerebbe potersi permettere (economicamente) di mangiare sano, e non è esattamente cosa da tutti, perchè continuano a pubbliczzare le sostanze alcooliche che mietono vittime quasi quanto più del fumo? Tirando le somme...
Vorrebbero insegnarci a mangiar sano, a non rischiare di prendere l'AIDS non trombando, a non fumare, e a crepare alcolisti giocando al totocalcio, al lotto, al superenalotto.
Tutto logico, tutto sempre più italiano.
Ieri il nano imbecille da Portofino ha rilanciato la sua ultima idiozia: "Le bandiere rosse per la pace, sono una bestemmia."
Evito di ribattere, di norma non si ribatte ai cretini, sono cretini e quindi non è possibile parlarci, però io mi sono fatta un'idea più solida.
Il fetente a Portofino, l'altro imbecille alcoolista di bush che non rinuncia al suo week end al ranch, nemmeno in tempo di guerra, mi hanno fatto pensare che la guerra per loro è come lo sport.
Tutti sanno giocare bene a pallone, mentre guardano la partita col culo poggiato comodamente sulla poltrona.
Per una giustizia giusta, questi bastardi dovrebbero essere deportati sotto le bombe di Baghdad.
Rita Pani (apolide)


posted by Rita at 6:11 AM


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Umberto Bossi certe volte bisogna capirlo.

Umberto Bossi certe volte bisogna capirlo. Si sa, lui è uno che viene dalla gavetta. Fu persino esonerato dalla Scuola Radio Elettra per insufficienza (toracica? no, insufficienza e basta). E non riuscì a farsi accettare dal complessino rock di quartiere messo su da tal Maroni nemmeno come tecnico elettricista in seconda. L'unico che gli dava retta era il piccolo Speroni, figlio di una "baluba" immigrata fissato con il Lego. Con lui amava, come diceva lui, "giocare alla Lega". E gioca oggi e gioca domani, ecco dove è arrivato. Però qualche lacuna gli è rimasta. Per esempio, battendosi contro il decreto che accoglie i princìpi Ue sulla "protezione temporanea",
l'Umberto è sbottato: «Ma come si fa a capire chi è profugo e chi no? Come si fa a distinguere tra una vittima di Saddam e un potenziale criminale di guerra?». Il poverino ha ragione. Prendiamo la faccia dello Speroni, suo insostituibile punto di riferimento fisso dall'infanzia: ma quale genio della fisiognòmica sarà mai in grado di stabilire, una volta per tutte, se si tratta di una vittima delle torture notoriamente para-lobotomizzatorie saddamiane o di un potenziale criminale di guerra?
donpancrazio@email. it

posted by Rita at 4:19 AM


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Indymedia
Copio e incollo un post da indymedia

(http://www.italia.indymedia.org/news/2003/03/237450.php)

censura sul sito di forza italia

Sul forum di forza italia hanno eliminato il thread "guerra al terrorismo" che aveva centinaia di mesaggi e lo hano sostituito con "antiamericanismo". se provi a metere un post contro la guerra te lo censurano. andate a vedere per credere. qua siamo alla censura ma significa che sono mesi male .
GFX DAV

posted by Rita at 4:17 AM


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Kabul, 20 Marzo 2003


Sono tornato ieri da un viaggio di due settimane che mi ha portato a visitare una buona parte di questo paese fino a sconfinare in Iran. Lo scopo del viaggio era quello di trovare materiali da costruzione per l’ospedale che Emergency sta costruendo a Laskargah, nella provincia dell’Helmand, a sud di Kandahar.
La prima impressione è stata che Kabul è Kabul, poi c’è l’Afghanistan.
Immense distese desertiche, villaggi di Cuci dediti alla pastorizia che girano coi dromedari. Città come Herat, con moschee antiche con minareti altissimi fatti solo di fango. Montagne bellissime. E’ un paese veramente segnato dalla guerra e da quello che questo comporta, le strade per esempio sono un ricordo e per percorrere i circa 480 Km che separano Kabul da Kandahar occorrono circa 15 ore con una jeep mentre i camion impiegano circa una settimana!
Ho visto però un paese vivo, gli afgani sono incredibili, sorridono e salutano, il loro motto sembra essere: Muskele nist (non c’è problema).
Se manca la strada, la inventano; non c’è da mangiare, digiunano; se si rompe la macchina, si fermano sul bordo della strada ed aspettano che qualcuno si fermi ad aiutarli e state certi che qualcuno si fermerà.
Sono persone curiose, nel senso positivo del termine, ed estremamente positive e generose.
Penso che loro non vogliano essere come noi, secondo me vogliono vivere nel loro paese, secondo le loro regole, come piace a loro e dopo troppi anni di spedizioni coloniali, più o meno dichiarate, mi sembra che ne abbiano anche il sacrosanto diritto.
Stamane è iniziata l’ennesima guerra, per ora qui non se ne risente.
A presto, ciao
Massimiliano WWW.EMERGENCY.IT


posted by Rita at 4:11 AM


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Erbil, 27 marzo 2003
E alla fine i soldati americani sono arrivati... .ieri sera, appena calata la luce, abbiamo iniziato a sentire il rombo degli aereoplani pressocche’ ininterrotto. Abbiamo subito pensato che, come le altre sere, stessero andando a Mosul e dintorni per lasciare il loro carico di bombe. Di diverso c’era che il rombo era continuo, non a ondate, e non abbiamo sentito esplosioni, da qui la deduzione che forse non si trattava di semplici bombardieri. Il traffico sopra le nostre teste e’ continuato per tutta la notte, alle sette di stamattina era possibile vedere qualche jet militare andare avanti e indietro. Poi le news dalla BBC: 1000 americani in nord Irak prendono un arereoporto. E alle 11.00 vediamo dal cancello del nostro ospedale il primo camion pieno di militari americani armati. Uno solo per ora, ma "radio people" dice che intorno a Erbil sono stati paracadutati in parecchi e agiranno nei prossimi giorni insieme alle milizie curde. Staremo a vedere.
Sembra che la gente stia lentamente tornando in citta’, dopo la fuga precipitosa della settimana scorsa sulle montagne. Ma i negozi continuano a rimanere chiusi: chi e’ tornato lo ha fatto solo perche’ le condizioni climatiche di questi ultimi giorni (freddo e pioggia) rendono la vita, negli accampamenti di fortuna, molto difficile.
Ho avuto modo di vedere molti accampamenti durane il mio viaggio della settimana scorsa a Sulaimaniya : quello che colpisce e’ come la gente si sia organizzata immediatamente, tende, camion, plastiche, secchi, tavoli e perfino sedie. Sembrava un picnic che si estendeva per circa 150 km. Per forza, ho pensato: sono abituati. Sono abituati a scappare e poi a tornare e penso che ogni famiglia curda possieda tutto il necessario per mettersi, nel giro di poche ore, in viaggio verso il "picnic della guerra".
Sono stato a Kabat ieri, a controllare il nostro Posto di Primo Soccorso che si trova proprio a ridosso del confine irakeno. Il personale e’ spaventato....certo la posizione non e’ delle piu’ felici, e’ attaccato a un grosso serbatoio dell’acqua (good target) ed e’ la prima casa in cima alla salita proveniente dal ponte che divide i due territori.
Ieri si e’ aggiunto un altro problema.....alcuni militari avevano preso una casetta per la notte proprio vicina al Posto di primo soccorso e a un’altra casa, dove giornalisti della BBC e di altre reti sono pronti con i loro "cannoni" fotografici per immortalare l’eventuale inizio delle ostilita’. Dopo una notte passata a litigare con i giornalisti sembra che americani abbiano capito che non e’ un buon posto per fermarsi, evitando cosi’ di mettere ulteriormente a rischio altre persone..
Comunque il lavoro continua.....pochi pazienti, clima di attesa, e la paura dei gas che lentamente sta passando. Forse l’attesa sara’ breve, ora che sembra che gli americani si stiano attestando a 60 km a nord est di Erbil, nell’aereoporto di Harier. Qualcuno e’ contento, qualcuno ha paura, io penso solo ai feriti che arriveranno, alle loro storie, ai loro familiari e a mia figlia, orgogliosa del lavoro che fa il suo papa’ e che all’asilo continua, ostinata, a ripetere che ha capito solo che la guerra non serve a niente.
Mario WWW.EMERGENCY.IT


posted by Rita at 4:10 AM